La scorsa settimana il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare, su proposta del titolare dell’Interno, Marco Minniti, un regolamento che rivede l’organizzazione e la dotazione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). Il regolamento, che sarà adottato con decreto del Presidente della Repubblica, adegua organizzazione e risorse dell’Anbsc alle novità introdotte dalla recente riforma del Codice antimafia (con la legge n.161/2017) che ne potenziano la struttura, ampliando la dotazione organica da 30 a 200 unità e creando il comitato consultivo di indirizzo, in aggiunta agli altri organi: direttore, consiglio direttivo e collegio dei revisori.
Secondo lo schema appena approvato, l’Agenzia viene suddivisa in direzioni generali (Affari generali e del personale; Beni mobili e immobili sequestrati e confiscati; Aziende e beni aziendali sequestrati e confiscati; Gestioni economiche, finanziarie e patrimoniali), uffici dirigenziali e servizi. Per quanto riguarda invece l’ampliamento della dotazione organica, il Viminale procederà prima di tutto ricorrendo alle procedure di mobilità.
I dati del quinquennio 2012-2017 mostrano che con 2.411 immobili destinati lo scorso anno ad attività di valorizzazione sociale e territoriale viene confermato il trend altamente positivo di operatività. In quest’ottica, l’obiettivo è quello del buon utilizzo dei beni destinati, per renderli un fattore di sviluppo e legalità nelle comunità ferite dalla criminalità organizzata. Durante il mese di maggio, per approfondire questo tema, sono in programma undici conferenze di servizi in Sicilia e in Calabria, a Firenze, a Milano e Venezia, con focus sulla destinazione di oltre 2.600 immobili tolti ai clan mafiosi.
L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata è stata istituita con decreto-legge 4 febbraio 2010, n.4 , convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2010, n. 50, oggi recepita dal decreto legislativo n.159 del 6 settembre 2011 (Codice antimafia). Compito principale dell’Agenzia è quello di provvedere all’amministrazione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, a seguito della requisizione definitiva, nonché quello di coadiuvare l’amministratore giudiziario sotto la direzione dell’Autorità giudiziaria in fase di sequestro fino alla confisca di primo grado, dopo la quale assume la gestione diretta dei beni stessi.