Il Comune di Frascati aderisce allo Sprar e lo fa con la delibera di Giunta numero 71 del 6 aprile 2018, approvando il relativo progetto che dovrà passare al vaglio del Ministero dell’interno. Sollecitata dal confronto avuto negli ultimi mesi con la Prefettura, in ordine all’opportunità di compiere questa scelta, l’Amministrazione ha altresì esaminato le politiche di accoglienza assunte dai Comuni limitrofi, valutandone i potenziali effetti sull’hinterland. La scelta dello SPRAR è risultata essere la più idonea a garantire che la Città di Frascati assumesse una gestione responsabile e attiva del fenomeno dei migranti, governandolo in maniera solidale, intelligente e regolandolo secondo criteri di ordine e sicurezza.
Se il Ministero approverà il progetto, Frascati godrà della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, diventando esente dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza. Ciò significa, secondo gli amministratori, che non solo il Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Frascati, che attualmente ospita 50 persone, sarà contestualmente chiuso, ma anche che Frascati non sarà più soggetta a scelte unilaterali decise dalla Prefettura, organo competente ad assegnare numeri potenzialmente indefiniti di migranti, in via emergenziale e straordinaria (come già accaduto, appunto, per il CAS).
La “clausola di salvaguardia” – aggiungono – si applicherà solo se il numero di posti SPRAR soddisferà la quota di posti assegnata al nostro Comune dal Piano Nazionale di ripartizione richiedenti asilo e rifugiati. Per la Città di Frascati questo numero è pari a 81, che sarà il numero massimo di persone – rappresentate per lo più da nuclei familiari, anche monoparentali – che entreranno a far parte del progetto.