E’ stato appena siglato l’accordo tra il Dipartimento per la giustizia minorile di Comunità e la Polizia di Stato per rafforzare il sistema di tutele nei confronti dei giovanissimi dai pericoli del web. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dal capo del Dipartimento per la giustizia minorile di Comunità, Gemma Tuccillo, per dare continuità agli adempimenti recentemente introdotti dalla legge sul cyberbullismo. L’obiettivo centrale è il rafforzamento delle tutele dei minori sul web attraverso la realizzazione di un capillare sistema d’intervento in grado di intercettare e prevenire i fattori di rischio, definendo altresì prassi operative e modelli organizzativi idonei a proteggere le fragilità specifiche dei minori.
Il programma prevede lo sviluppo di studi e ricerche sui temi emergenti della devianza minorile on-line, iniziative congiunte di sensibilizzazione e trattamento dei fenomeni criminosi, come pure la formazione degli operatori della giustizia minorile e della sicurezza. L’attenzione sarà rivolta non solo al contrasto dei reati, ma a tutte le forme di prevaricazione e aggressione connesse all’un uso distorto del web e dei social network da parte di minorenni. In quest’ottica occorre rafforzare le sinergie interistituzionali con il coinvolgimento di coloro che intervengono nelle varie fasi di crescita dei ragazzi, per preservarli non solo dal rischio di essere vittime di abuso e violenza on-line o di rendersi autori degli stessi.
I dati relativi al rischio in rete richiedono un impegno integrato e coordinato per realizzare risposte tempestive quanto efficaci alla domanda di sicurezza e tutela dei più giovani, così fortemente attratti dalle nuove tecnologie. I fenomeni di prevaricazione sul web, infatti, sono in aumento: nel 2017 la Polizia Postale ha raccolto 325 denunce e sono stati una quarantina i minori denunciati all’autorità giudiziaria; 394 invece i casi rilevati di adescamento in rete ai danno di bambini e ragazzi, mentre proliferano i gruppi social su patologie alimentari e comportamenti di autolesionismo.