A Bologna una delle prime esperienze di cohousing a iniziativa interamente pubblica. E’ stato presentato il 19 dicembre il nuovo progetto di residenza condivisa dedicato ai giovani che abbiano interesse a sperimentare un diverso modo di abitare la casa e la città. Il progetto, tra i primi di coabitazione in Italia a iniziativa interamente pubblica, consiste nel recupero di 18 alloggi all’interno di un edificio di proprietà dell’Azienda pubblica servizi alla persona – Città di Bologna, situato in pieno centro storico, vicino al distretto culturale della Manifattura delle Arti.
Nel progetto spazi e servizi da condividere saranno distribuiti a ogni piano e comprenderanno: soggiorno – pranzo con cucina, lavanderia, nonchè zone per il tempo libero. Le abitazioni verranno date in affitto con contratti a canone concordato a un gruppo di giovani tra i 18 ed i 35 anni: single o coppie, con e senza figli. Un gruppo di persone che saranno scelte (entro una fascia massima di Isee) attraverso un bando promosso dal Comune di Bologna e da Asp Città di Bologna. Le ragazze e i ragazzi selezionati parteciperanno poi a un percorso di progettazione degli spazi e dei servizi comuni. La riqualificazione della struttura è stata avviata sotto la direzione di Acer Bologna nel settembre di quest’anno, con una previsione d’ingresso dei nuovi inquilini prevista per i primi mesi del 2017. Il cohousing in Italia si è sviluppato più tardi rispetto ai Paesi del Nord Europa, Stati Uniti e Canada, ma sta crescendo ormai da qualche decennio in diverse città italiane. La prima esperienza locale di richiamo è stata l’Urban Village Bovisa a Milano. Ora, urbanisti, architetti, sociologi e amministrazioni locali stanno studiando questo modo di abitare resiliente non solo per i giovani, ma anche per la cosiddetta popolazione anziana (over 65), nella prospettiva di una migliore qualità urbana e sociale.