Gli ultimi scampoli del 2017 riservano alcune sorprese in materia di tasse e tariffe. S’inizia con la Tari. la commissione Bilancio della Camera ha infatti approvato un emendamento al ddl bilancio che proroga al 2018 la vecchia modalità di calcolo da parte dei Comuni, sulla base di un criterio medio-ordinario, cioè in base alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. L’applicazione nel nuovo metodo ‘normalizzato’, che si basa sull’effettiva quantità di rifiuti prodotti, scatterà quindi nel 2019.
Una buona notizia per gli utenti riguarda la riscossione delle bollette: in commissione è stato approvato un emendamento che taglia di tre anni i termini di prescrizione dei crediti vantati nei confronti degli utenti domestici e delle piccole imprese da parte delle aziende di luce e gas che, in altre parole, avranno a diposizione solo due anni invece che cinque per riscuotere.
Queste disposizioni si applicheranno a partire dal primo marzo 2018 per il settore elettrico e dal primo gennaio 2019 per il settore gas. Nei contratti di fornitura del servizio idrico, invece, la prescrizione di due anni varrà soltanto nei rapporti con utenti domestici e micro imprese e scatterà dal primo gennaio 2020. Inoltre, nel caso di fatture a debito per conguagli riferiti a periodi maggiori ai due anni, l’utente che abbia presentato un reclamo avrà diritto alla sospensione del pagamento. Ma solo nel caso in cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato abbia aperto un procedimento per l’accertamento di violazioni del codice del consumo.