Promuovere e implementare in Italia nuovi investimenti per realizzare reti metropolitane urbane e infrastrutture per il trasporto rapido di massa è il contenuto dell’accordo di collaborazione firmato la scorsa settimana da Ferrovie dello Stato italiane e Cassa depositi e prestiti. L’intesa siglata dall’amministratore delegato di FS, Renato Mazzoncini, e dall’amministratore delegato di Cdp, Fabio Gallia, rappresenta una risposta alla crescente necessità di investimenti a favore della mobilità urbana, settore determinante per garantire una crescita inclusiva e sostenibile.
Con l’accordo appena sottoscritto, FS e Cdp s’impegnano a collaborare per identificare e promuovere la realizzazione di nuove opere, nonché l’ampliamento di infrastrutture esistenti, secondo un approccio teso a favorire la partecipazione di capitali privati, anche attraverso schemi di partenariato pubblico privato. Un’iniziativa che guarda al miglioramento della mobilità urbana, dando anche un impulso al processo di trasformazione delle città italiane attraverso la costruzione di una rete di servizi integrati di nuova generazione a favore dei cittadini. E’ infatti importante ragionare di mobilità collettiva integrata e sostenibile, una mobilità in grado di ridurre livelli di congestione urbana e di emissioni inquinanti, con un impatto positivo sui livelli di produttività e sull’integrazione socio-economica tra centro e periferia.
In Italia il divario infrastrutturale da colmare rispetto ad altri Paesi è rilevante e incide significativamente sulla competitività dei nostri centri urbani. Attualmente il trasporto su ferro soddisfa solo il 36% del fabbisogno di mobilità locale, troppo poco se confrontato ad esempio con Germania, Francia e Regno Unito che superano, invece, il 60%. A tale riguardo Cdp porta avanti un piano di investimenti tesi a realizzare la conversione di strutture abbandonate in aree urbane riqualificate, garantendo nuove opportunità alle città e ai suoi abitanti. FS italiane, a sua volta, intende proseguire nel progetto di promozione della mobilità collettiva integrata, fulcro del Piano industriale 2017-2026 di cui le Città metropolitane possono essere al tempo stesso, protagoniste e beneficiarie.