Roma non è più città aperta ma città dell’esclusione, che si manifesta in maniera imprevedibile. Il malessere cresce continuamente. È nata una «classe» di nuovi poveri. Cresciuta nelle periferie e nelle classi meno abbienti, come pure nella classe media. Si tratta di una condizione sociale, economica e psicologica trasversale determinata dall’austerità dei tagli alla spesa sociale, ai trasporti, dalla precarietà di massa e dall’abbandono dei servizi che scaricano sulle famiglie costi intollerabili.
Sono coinvolte fette di popolazione fino a qualche tempo fa immuni. Roma continua ad essere capitale anche della povertà, che colpisce per lo più anziani, giovani precari e famiglie con figli. Così è il ceto medio che si ritrova sempre più spesso in coda nelle mense della carità capitoline o in fila per un pacco alimentare. Un’utenza che è cambiata nel tempo, con quasi la metà dei “nuovi poveri” di origine italiana. “Se l’Italia, soprattutto l’universo giovanile, ha accusato perduranti ferite a causa della lunga crisi, Roma è anche in questo ‘capitale’. La sua ricchezza collettiva appare in caduta progressiva”.
A tracciare un quadro del disagio a Roma è la Caritas diocesana nel Rapporto presentato alla Lateranense con il Vicario di Roma, mons. Angelo De Donatis. “Non lasciamoli soli” è l’invito del Papa contenuto nel programma affidato alla ‘sua’ diocesi. Il direttore della Caritas diocesana, mons. Enrico Feroci, si augura che i dati spingano “i cittadini ad operare per la solidarietà, l’ascolto, la gratuità”. Il rapporto è intitolato “La povertà a Roma: un punto di vista”: un volume di 240 pagine che affronta attraverso dati e testimonianze alcune tra le maggiori emergenze sociali della Capitale approfondendo diverse dimensioni: ‘Povertà socio-economica’, ‘Integrazione’, ‘Salute, dipendenze, disabilità’ ed ‘Educazione e cittadinanza’.
Dallo studio emerge “un malessere della città sempre più palpabile. La mappa del disagio sociale nei vari Municipi mostra concretamente come il disagio dalle periferie si sia esteso anche al Centro della città – rileva la Caritas – Si rileva che, accanto alla povertà più tradizionale e visibile, in particolare quella dei senza dimora, emerge una classe di nuovi poveri che pagano un affitto, che lavorano o hanno lavorato e che però non hanno di che vivere”. “La povertà può assumere anche sembianze imprevedibili – si sottolinea nel rapporto – forme di vero e proprio barbonismo domestico, cioè persone che si riducono in abbandono totale pur essendo proprietari di una casa”.
Dal rapporto emerge inoltre che oltre il 45% degli utenti dei centri di ascolto Caritas sono italiani. A Roma quasi il 22% della popolazione è composto da anziani, in alcuni municipi questi superano il 43%. Un terzo degli ultrasessantacinquenni di Roma è a rischio povertà. In base al rapporto crescono i comportamenti della disperazione e con essi gli esercizi commerciali legati al gioco d’azzardo e ai ”compro oro”.
Le persone senza dimora censite sono 7.500, ma stime attendibili parlano di 14-16mila. In 10 anni, si osserva nel rapporto della Caritas di Roma, il tasso di disoccupazione a Roma è passato da 7,2 % al 9, 8%. La disoccupazione giovanile è al 40,2 % (15-24 anni). Nell’edilizia la crisi ha cancellato 35.000 posti di lavoro. Si stimano 308mila lavoratori irregolari nel terziario. I Neet, giovani che non studiano né lavorano, a Roma sono il 22,5% nella fascia 15-29 anni.
Nella Capitale sono oltre 130.000 gli alloggi sfitti. L’emergenza casa, si osserva nel rapporto, coinvolge più di 30mila famiglie, tra queste 5mila persone vivono in case occupate abusivamente. Manca un’offerta abitativa in affitto a prezzi accessibili. La quota degli alloggi in affitto sociale è il 4,3 % a fronte di media europea del 13,7%. A Roma vi è stato uno sfratto per morosità ogni 279 abitanti (media nazionale uno ogni 419 abitanti). Nel 2016 sono state sfrattate con l’intervento della forza pubblica 3.215 famiglie.
Lo studio è stato presentato nel corso dell’assemblea di inizio anno dei volontari della Caritas di Roma e delle parrocchie con l’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario di Papa Francesco per la Diocesi di Roma, che si è svolta presso la Pontificia Università Lateranense.