Negli ultimi anni diversi Comuni avrebbero sbagliato il calcolo della Tari, e a causa dei conti inesatti molte famiglie hanno pagato fino al doppio del dovuto.
Un errore nel computo della quota variabile del tributo ha fatto lievitare a dismisura il prelievo. A svelare l’irregolarità è il sottosegretario all’Economia Pier Carlo Baretta, nel corso di un question time a Montecitorio. Il Movimento Difesa del Cittadino grida alla truffa ai danni dei contribuenti: l’associazione dei consumatori ha lanciato la campagna ‘SOS Tari’ per chiedere i rimborsi ai Comuni che avrebbero applicato la tassa rifiuti ingiustamente maggiorata.
A far scoppiare la bufera un’interrogazione parlamentare rivolta dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, (M5S), al sottosegretario all’Economia Pier Carlo Baretta per chiedere lumi su una serie di segnalazioni giunte da varie città della penisola. La richiesta cita come fonte un articolo del Sole24ore del 2014 che già tre anni fa denunciava un’inesattezza nel calcolo della Tari. L’errore sarebbe stato commesso, tra i tanti, dai Comuni di Milano, Genova, Ancona, Napoli, Catanzaro e Cagliari.
La Tari, che ha preso il posto della Tares, in vigore nel solo 2013, è stata introdotta nel 2014 (dalla L.147/13) e serve a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Le scadenze di pagamento della Tari sono fissate da ciascun Comune. Di norma è scaglionata in almeno due rate, ogni sei mesi.
Questa tassa comprende una quota fissa e una variabile, la parte fissa dipende da quanto è grande la casa, mentre quella variabile, che di fatto serve ad adeguare il prelievo ai rifiuti prodotti, cresce secondo il numero dei membri della famiglia.
La quota variabile andrebbe calcolata una sola volta sull’insieme di casa e pertinenze immobiliari (ovvero posti auto, cantine, soffitte, box), tenuto conto del numero dei familiari. L’esistenza di svariate pertinenze infatti, non accresce la quantità d’immondizia prodotta dal nucleo familiare. Mentre invece i Comuni accusati di averla maggiorata, l’avrebbero applicata tante volte quante sono le pertinenze dell’abitazione, come se l’immondizia crescesse in presenza di più pertinenze.
Ora i consumatori sono sul piede di guerra e minacciano azioni collettive.
La tassa sui rifiuti è spesso oggetto di pronunce della magistratura che ne chiariscono le modalità di corretta applicazione, che riguarda anche i casi di disservizio grave e perdurante nel tempo nella raccolta dei rifiuti.