Le periferie sono il ventre molle delle città. I luoghi nei quali si addensano le contraddizioni del tessuto urbano, fra criminalità ed emarginazione, degrado estetico e degrado morale, povertà e arte di arrangiarsi, inquinamento e sporcizia. Proprio su questi ultimi aspetti si sta focalizzando l’attenzione della Giunta capitolina, dato che la Città Eterna attraversa una fase di marcata decadenza nella quale si stanno acutizzando tutti i fenomeni negativi indicati.
“Il regolamento è in fase di ultimazione, stiamo rivedendo alcuni aspetti, a breve inizierà l’iter che lo porterà nelle commissioni. Il rovistaggio è ovviamente una delle condotte previste dal nuovo regolamento”. Con queste parole il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha risposto a chi le chiedeva a che punto fosse il nuovo regolamento di polizia urbana e se fosse prevista una norma ad hoc sul rovistaggio, a margine di un’iniziativa sulle periferie. Questione non indifferente per la tutela della salute dell’ambiente urbano. In effetti, a chi si aggiri nelle aree periferiche della Capitale sarà certamente capitato di assistere a scene indecenti: loschi figuri che rovistano nei cassonetti alla ricerca di non ben identificati oggetti da recuperare. Peccato che, in conseguenza di questa affannosa ricerca, i sacchi dei rifiuti vengano rimossi dal loro vano, lacerati e le immondizie siano lasciate sparse sui marciapiedi per la gioia (Sic!) dei passanti e delle auto in transito, nell’assoluta indifferenza degli agenti della polizia locale. Ecco perché occorre intervenire al più presto. Cosa che, a quanto pare, il Primo cittadino si appresta a fare. “Inoltre – ha aggiunto la Raggi – in merito ai roghi tossici, abbiamo chiesto di inserire un emendamento alla legge di bilancio affinché anche attraverso le telecamere sia possibile accertare i reati dei roghi tossici (altra pratica deleteria ndr). Vogliamo che sia previsto l’arresto in flagranza”, ha sentenziato il Sindaco.