Tra i 650 comuni partecipanti alla selezione del premio Cresco Award, c’è anche il piccolo Comune di San Bellino in provincia di Rovigo.
Il progetto verde che ha presentato, è stato curato dal giovane consigliere comunale con delega all’ambiente, Alessandro Zangrossi. Pur essendo San Bellino una realtà di poco superiore ai 1.000 abitanti, si è piazzato tra i primi quattro progetti finalisti a livello nazionale nella categoria 50mila -150mila abitanti, visto che il progetto, “Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana”, è un protocollo d’intesa per la piantumazione di alberi autoctoni che ha unito ben 10 realtà comunali. Al progetto potranno partecipare solo i cittadini residenti nel Comune e che possiedono un giardino o un area verde. È prevista la piantumazione di alberi nelle proprietà private solo di quei cittadini che ne faranno richiesta prenotando tutte le piante che desiderano, in riferimento agli spazi verdi disponibili nelle proprie abitazioni. Ogni Comune aderente all’iniziativa però sarà tenuto a consegnare gratuitamente gli alberi fino al raggiungimento di un numero complessivo di piante donate uguale al numero dei cittadini residenti in quel Comune. Se le richieste di alberi saranno superiori al numero dei residenti si cercheranno soluzioni condivise con i cittadini per soddisfare le richieste.
La giuria di Cresco Award (premio crescita compatibile) composta dal rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, il rappresentante Cergas Bocconi Elio Borgonovi, l’ordinario della Bocconi Giorgio Fiorentini, la rappresentante dell’Università Sant’Anna di Pisa Federica Gasbarro e il direttore del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano Gabriele Pasqui, ha analizzato i progetti secondo criteri di valutazione basati sulla capacità del progetto di sviluppare resilienza, efficacia e impatto sul territorio, coinvolgimento della comunità, misurabilità, innovatività e replicabilità.
“Il progetto è stato costruito in connessione con gli amministratori dei comuni coinvolti e i cittadini – spiega il sindaco Aldo d’Achille – è un progetto corale e per questo può avere una reale incidenza ambientale sulla qualità dell’aria dei nostri territori della fragile pianura Padana. Ci siamo comportati come un piccolo laboratorio, ma auspichiamo che la Regione Veneto faccia proprio il progetto, anche se ad oggi non abbiamo ancora avuto risposta nonostante gli incontri che io e il sindaco di Carceri abbiamo avuto sia con la componente tecnica regionale che, successivamente, con la componente politica. Speriamo che dopo questa fase, in cui l’attenzione regionale è posta alla promozione del referendum, si riprenda a valutare questo progetto che non richiede grandi risorse economiche ma che abbisogna di una regia regionale per poter avere un impatto significativo. L’efficacia del progetto è stata riconosciuta da un’ autorevole commissione, ora speriamo che anche il governatore della regione Zaia e l’intero consiglio regionale, in modo trasversale, lo faccia proprio. L’anno scorso i comuni aderenti al progetto hanno esaurito con le loro richieste la disponibilità di piante del vivaio della Regione Veneto, segno che la domanda dei cittadini per tutelare l’ambiente in cui vivono supera l’offerta”.
Il sindaco di Villanova del Ghebbo, Gilberto Desiati, afferma: “Piantumare alberi significa abbattere le Pm10, problema attualissimo. Dispiace che questa iniziativa partita dai piccoli Comuni con grandi ideali del basso Veneto non abbia ancora avuto il sostegno regionale. Penso che se l’iniziativa fosse sorta in un altra provincia veneta avrebbe avuto un riscontro veneziano più efficace”. Anche il sindaco di Arquà Polesine, Chiara Turolla, commenta: “Un grande valore dell’iniziativa per la cittadinanza è la consapevolezza ambientale da parte dei cittadini. Ad oggi mi sembra che abbiano fatto la loro parte e auspico che la regione prenda atto di questo e supporti fattivamente l’iniziativa”.