“Fra un mese presenteremo una nuova proposta per il Meccanismo europeo di protezione civile e la ricostruzione a lungo termine”, e “proveremo a semplificare il più possibile e il prima possibile le norme” che regolano il ricorso al Fondo europeo di solidarietà. Queste le parole del commissario Ue alla Politica regionale, Corina Cretu, ieri al Parlamento europeo per l’adozione della nuova strategia Ue per le regioni ultraperiferiche.
“Il regolamento del Fondo europeo di solidarietà è molto rigoroso e riguarda quasi esclusivamente i danni economici”, ha risposto la commissaria a una giornalista portoghese che chiedeva chiarimenti sull’intervento europeo nelle zone devastate dagli incendi delle ultime settimane, “ma faremo tutto il necessario” per stare vicino ai cittadini portoghesi. “Inoltre, il presidente Juncker” durante la riunione del collegio dei commissari di mercoledì “ha creato un gruppo guidato da Christos Stylianides (responsabile per la gestione delle crisi, ndr)” e formato dalla stessa Cretu e dai commissari Gunther Oettinger (Bilancio) e Phil Hogan (Agricoltura) “con cui cercheremo di trovare il modo di dare risposte più rapide in caso di disastri naturali”, ha precisato la commissaria alla Politica regionale.
Il contributo europeo nell’ambito di protezione civile nasce dopo l’incredibile serie di calamità naturali e catastrofi ambientali che avvennero, nei Paesi dell’Unione Europea e nei paesi candidati, alla fine degli anni ‘90, dal terremoto in Grecia e Turchia al naufragio della petroliera Erika in Francia, dalle alluvioni agli incendi boschivi che colpirono molti Stati tra cui l’Italia. A seguito di questi ed altri gravi eventi, la Commissione Europea maturò la necessità di adottare dei provvedimenti comuni diretti ad un maggior coordinamento degli interventi di protezione civile in caso di catastrofe.