Nei prossimi 20 anni la spesa pensionistica continuerà a salire.
Secondi i calcoli previsionali, il picco massimo sarà raggiunto nel 2040, quando toccherà il 18,4% del Pil. Questo significa che rispetto al 2020, crescerà di 3,1 punti percentuali, che ammontano a oltre 50 miliardi prendendo così più della metà delle risorse destinate al welfare.
Le risorse per le pensioni passeranno dal 15,3% del Pil, al 16% cinque anni dopo, al 16,9% nel 2030 e al 17,9% nel 2035, per toccare il picco massimo nel 2040. Nello stesso periodo la spesa complessiva passerà dal 26,9% del Pil nel 2020 al 30,7% nel 2040 (+3,8 punti). La seconda voce, per importanza, è quella della sanità che nel 2020 partirà dal 6,3% del Pil per arrivare al 7,3% nel 2040, crescendo di un punto percentuale.
Per la scuola si stima una riduzione delle risorse, in termini percentuali, che passeranno dal 3,4% del 2020 al 3,1% del 2040. In calo anche la spesa per gli ammortizzatori sociali, che dallo 0,8% del Pil passano allo 0,6%.
Le previsioni proseguono fino al 2070, con aggiornamenti quinquennali, disegnando una traiettoria discendente della spesa pensionistica, che tra circa mezzo secolo dovrebbe arrivare al 13,8% del Pil. Proseguirà invece il percorso in salita per la sanità, fino al 2050-2060, quando arriverà al 7,7%, per poi registrare un lieve calo (7,6% del pil nel 2070).
Infine gli ammortizzatori sociali, che restano fermi allo 0,6% del Pil fino al 2070. Il totale delle spese per il welfare, nel 2070, scenderà al 26,9% tornando esattamente dove era partito cinquanta anni prima.