Dopo il via libera della Corte dei Conti sono disponibili sul web le ordinanze n. 37/2017 (Opere pubbliche) e 38/2017 (Beni culturali) del Commissario straordinario di Governo per la Ricostruzione sisma 2016, che prevedono investimenti superiori a 378 milioni di euro per la ricostruzione e/o la riqualificazione di opere pubbliche e di edifici d’interesse storico e artistico del Centro Italia, danneggiate dal terremoto dello scorso anno.
Viene così approvata la prima parte dei lavori sui beni del patrimonio artistico e culturale finanziati dallo Stato con circa 170,6 milioni di euro. Luce verde, dunque, per 16 cantieri nel Lazio per un ordine di spesa pari a 16 milioni di euro, 70 cantieri nelle Marche per 84,1 milioni di euro di finanziamento, 15 in Abruzzo per 13,7 milioni di euro e 15 in Umbria per circa 19,5 milioni di euro. E’ inoltre previsto il recupero del Complesso monumentale Padre Minozzi di Amatrice, il Castello Pallotta di Caldarola, la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Teramo e la Basilica di San Benedetto da Norcia, con un impegno finanziario di 33 milioni di euro.
Sarà il Mibact a conferire l’incarico o ad elaborare i progetti nel rispetto delle norme previste dal Codice degli appalti. Entro sei mesi i piani esecutivi dovranno essere presentati al Commissario per la ricostruzione che, dopo averli sottoposti alla verifica economica della Conferenza permanente, avrà facoltà di approvarli.
Il programma d’interventi sulle opere pubbliche dell’ordinanza 37/17 definisce, invece, la tipologia degli edifici da recuperare, tra questi: ospedali, strutture sociosanitarie, sedi comunali, biblioteche, teatri, musei e cimiteri. L’elaborazione dei progetti spetterà agli Enti proprietari dei beni, ovvero Regioni, Comuni, Comunità Montane e Unioni di Comuni, Province.
Entro sei mesi i progetti dovranno essere trasmessi al Commissario straordinario per la ricostruzione dopo la verifica sulla congruità economica ed il parere della Conferenza permanente. Concesso il contributo, il Commissario straordinario trasmetterà i progetti alla Centrale unica di committenza che (con la supervisione dell’Anac) provvederà alla gara d’appalto per la selezione delle imprese esecutrici dei lavori.