A Ischia il lavoro dei Vigili del Fuoco prosegue alacremente. Come si sa le zone più colpite sono quelle di Casamicciola e di Lacco Ameno. Due le vittime, 42 i feriti, oltre 2.500 gli sfollati e centinaia di persone pronte a lasciare l’isola. Da diverse regioni d’Italia sono giunte sezioni operative per prestare aiuto alla popolazione e ai turisti. Grazie ai dati della Rete sismica dell’Osservatorio vesuviano – sezione dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Napoli, sono stati ricalcolati i parametri ipocentrali e la magnitudo del terremoto, che risulta essere stata pari a 4.0, con una profondità di 5 chilometri.
“Abbiamo fatto partire più di mille persone che volevano andare via – ha spiegato il responsabile della Protezione civile, Angelo Borrelli – Ieri abbiamo organizzato una struttura di assistenza alla popolazione. Ci sarà una struttura che ne coordinerà due a livello comunale che saranno quella su Casamicciola e quella su Lacco. Squadre di tecnici sono andate a fare verifiche specifiche presso gli alberghi per vedere il livello di stabilità e per ospitare la popolazione rimasta senza casa”.
“È allucinante morire per un sisma di questa entità – ha detto a caldo il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Francesco Peduto. Lascia perplessi come un sisma della magnitudo di quello di Ischia possa provocare danni e vittime nel nostro Paese”. I Sindaci dei sei Comuni dell’isola però replicano alle illazioni sull’eventuale abusivismo e in una nota congiunta “deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l’isola e alle inesistenti connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio”.
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, all’esito del Comitato operativo nazionale della Protezione civile a cui ha preso parte, ha firmato il decreto che dichiara il rischio di compromissione degli interessi primari in seguito al sisma che ha colpito Ischia. Il decreto, nelle more del perfezionamento della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri, rende pienamente operativo l’intero servizio nazionale della Protezione civile. Per assicurare, infatti, un intervento tempestivo, il decreto prevede che sia il capo del Dipartimento, Borrelli, a coordinare le forze in campo impegnate nelle operazioni assistenza e di soccorso alla popolazione. Con la successiva dichiarazione di emergenza saranno poi adottati tutti gli strumenti straordinari utilizzabili d’intesa con la Regione Campania.