Il problema dell’acqua è stato individuato dalle Nazioni Unite come il più serio tra quelli ambientali: alla diseguale distribuzione di questa risorsa a livello mondiale si sommano le criticità della gestione inefficace e del suo sfruttamento, senza considerazione delle questioni ambientali e di giustizia sociale collegate ad essa.
Il Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece), la rete internazionale degli organismi di bacino (Riob) e AquaMadre, organizza il Vertice internazionale dal titolo “Acqua e clima. I grandi fiumi del mondo a confronto”, che si svolgerà a Roma dal 23 al 25 ottobre. In quell’occasione i responsabili dei bacini fluviali più rappresentativi di tutti i continenti si incontreranno per dare vita ad un dialogo costruttivo volto ad affrontare il futuro dell’acqua, una risorsa minacciata dai mutamenti climatici sempre più frequenti ed intensi, con ripercussioni in termini di inondazioni, siccità e distruzioni di ecosistemi.
“Le conseguenze ecologiche, economiche e sociali dei cambiamenti climatici – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – ha bisogno della mobilitazione mondiale, quella che ci ha spinto a sottoscrivere l’accordo sul Clima di Parigi e che abbiamo ribadito al G7 Ambiente, per contrastare le ripercussioni sul patrimonio idrico, peraltro già compromesso in buona parte del globo”. “Vogliamo farci promotori – ha aggiunto il ministro – di un ampio confronto tra i rappresentanti dei grandi fiumi del mondo per convergere su una comune visione in vista della Cop 23, che si terrà a Bonn nel prossimo novembre e del Forum mondiale dell’Acqua di Brasilia, previsto a marzo 2018: due importanti appuntamenti in cui il mio auspicio è che all’acqua, a buon diritto, venga riconosciuto un ruolo centrale nel dibattito sul clima e nelle scelte che i governi assumeranno per il futuro del pianeta”.