Da ora in poi bullo, a partire dai 14 anni di età, verrà convocato in Questura con i genitori. Ogni istituto scolastico dovrà individuare tra gli insegnanti un addetto al contrasto e alla prevenzione del fenomeno. Il minore vittima di cyberbullismo, inoltre, potrà chiedere al gestore del sito internet, del social media o al titolare del trattamento di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete.
Brutta storia quella del bullismo telematico, che ha già mietuto diverse vittime tra gli adolescenti. Una forma scellerata e vigliacca di pressione psicologica, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata ai danni di qualcuno. In questo spettro è compresa anche la diffusione di contenuti fotografici pubblicati per suscitare ludibrio con lo scopo di isolare il minore.
Nel corso degli ultimi anni, soprattutto con il boom di smartphone e social network, la presenza dei giovanissimi in rete è aumentata esponenzialmente e con essa i rischi di esperienze negative.
Sono nati addirittura dei termini ad hoc per indicare alcuni fenomeni online come il sexting, ossia l’invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite Internet o telefono cellulare.
Purtroppo non sono mancati i casi di cronaca che hanno avuto per protagonisti giovani adolescenti giunti a gesti disperati dopo aver subito violenze verbali sui social network. Da tempo si attendeva una legge che ora verrà applicata di concerto con tutte le agenzie educative.
“È una bella giornata per il Parlamento. Abbiamo mantenuto una promessa dando uno strumento utile a chi deve aiutare i nostri fogli a proteggersi – ha detto il presidente della Camera Laura Boldrini”. Parole che sono state accompagnate dall’applauso di tutta l’Assemblea.