Roma capitale di arte e cultura, ma anche di turismo legato alla religione. Dopo le prime due edizioni a Padova, approda nella Capitale la Borsa del Turismo Religioso Internazionale (Btri), con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale C.E.I. per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, della Università di Tor Vergata e delle maggiori associazioni nazionali e locali di categoria.
La manifestazione chiama a raccolta i più importanti esponenti del mondo ricettivo, tour operator e agenzie di viaggi, associazioni e consorzi, enti pubblici, realtà religiose, compagnie di mobilità e servizi turistici, che si occupano di turismo religioso, culturale ed artistico. Al workshop saranno presenti buyer italiani ed esteri che potranno incontrare l’offerta nazionale ed internazionale.
Per loro una tre giorni – dal 21 al 23 giugno – fitta di appuntamenti, che verrà ospitata presso Casa La Salle a due passi dal Vaticano.
Sono oltre 300-330 milioni i “turisti religiosi” nel mondo, con un giro di affari stimato in oltre 18 miliardi di dollari e un trend crescente verso località considerate sacre o con ricco patrimonio culturale, storico, artistico, sia in Europa che in altri continenti. L’Italia è una delle destinazioni principali dei flussi turistici mondiali (per i cattolici), considerando la presenza del Vaticano e di Roma, insieme ad altre realtà quali Assisi, Padova, San Giovanni Rotondo, Loreto ed altre ancora. I dati del Wto saranno tra gli spunti della Borsa del turismo religioso internazionale (Btri), che approda a Roma dal 21 al 23 giugno.
In Italia l’offerta religiosa può contare su circa 1.500 santuari, 30.000 chiese, 700 musei diocesani, oltre che tantissimi monasteri e conventi. Luoghi nei quali si concentra gran parte del patrimonio culturale – ed artistico – italiano e che rappresentano tappe fondamentali sia per i pellegrinaggi che per il turismo culturale e religioso. La Basilica di San Pietro è tra i 25 luoghi più visitati del mondo. Ma anche altre destinazioni (per rimanere solo nell’ambito del cattolicesimo) si impongono nel mondo, come Fatima, Santiago de Compostela, Lourdes, Czstochowa, Medjugorje, Caravaca de La Cruz, per proseguire in Terra Santa ed a Gerusalemme, fino a Guadalupe in Messico ed al Santuario della Madonna di Aparecida do Norte, in Brasile.
Secondo una ricerca dell’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche turistiche) in Italia il turismo religioso genera oltre 5,6 milioni di presenze annue (di cui 3,3 milioni di presenze straniere e 2,3 milioni di presenze legate al mercato italiano). La clientela straniera rappresenta circa il 60% del segmento: il 45,3% proviene dall’Europa e il 14,9% dai Paesi extraeuropei. Dallo studio emerge che il 41,4% dei turisti religiosi ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, il 44,4% si affida per l’organizzazione del viaggio al circuito dell’intermediazione, tour operator e agenzie di viaggio. Il 32,7% preferisce viaggiare in compagnia del partner, il 20% sceglie un tour organizzato, il 19,7% un gruppo di amici, il 13,3% la famiglia, mentre il 9,8% viaggia da solo.