E’ in arrivo il Def. Dovrebbe essere approvato domani, 11 aprile, 24 ore in ritardo rispetto alla scadenza europea. Gli osservatori ritengono, tuttavia, che una parte dei provvedimenti economici su cui il Governo è impegnato possa slittare di un paio di giorni. Il Documento riconfigurerà in quadro complessivo dell’economia italiana, inserendo la correzione del deficit strutturale pari allo 0,2% del Pil per quest’anno, richiesta da Bruxelles, e ricalcolando anche debito e Pil. S’ipotizza un rialzo delle stime della crescita dall’1% all’1,1% in virtù dei segnali incoraggianti del primo trimestre che lascerebbero pensare a una crescita più robusta. D’altro canto, non si escludono effetti depressivi della manovra, per non parlare dei 20 miliardi da reperire per scongiurare l’aumento dell’Iva e delle accise che grava minaccioso sulla nostra fiacca ripresa. Non smorzando il proprio ottimismo, il Governo ritiene che il debito pubblico comincerà a calare a partire dal prossimo anno, anche se finora è sempre salito. Per il 2018, Padoan ha garantito all’Unione europea un’ulteriore correzione del saldo strutturale dello 0,6% che permetterebbe quindi di arrivare al pareggio di bilancio, o pressoché a esso, come previsto nel 2019. Di seguito le principali misure che il Programma nazionale delle riforme, accluso al Def, dovrebbe contenere.
REDDITO D’INCLUSIONE – Nel piano del Governo ci dovrebbe essere una parte dedicata alla lotta alla povertà. L’ipotesi e quella di estendere il reddito d’inclusione a chi perde il posto di lavoro.
CUNEO FISCALE – Per dare una spinta all’occupazione previsto un taglio del cuneo fiscale, attraverso la riduzione dei contributi a carico di imprese e lavoratori. L’ipotesi più probabile riguarda la decontribuzione per le assunzioni stabili degli under 35.
VOUCHER – Aboliti i voucher, si punta ora a una nuova regolamentazione del lavoro occasionale. Tra le diverse ipotesi in campo prende quota una riproduzione riveduta e corretta del lavoro a chiamata. L’idea e quella di eliminare i vincoli di età attualmente in vigore (meno di 25 anni e più di 55), e di allargare il campo di applicazione.
CONCORRENZA – Il ddl concorrenza è una delle riforme chiave che il Governo intende completare. Nel testo del disegno di legge figura una serie di materie a tutela dei consumatori: dagli sconti sull’Rc auto alla questione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta, che possono essere venduti solo in farmacia.
PRIVATIZZAZIONI – E’ in discussione un piano di privatizzazioni che tendenzialmente dovrebbero portare nelle casse dello Stato circa 8 miliardi. Ma la materia è scottante e politicamente sensibile. Il Pd, il partito di maggioranza, ha già espresso la propria contrarietà a ulteriori dismissioni. Prossima la manovrina da 3,4 miliardi chiesta dalla Ue per riportare i conti pubblici all’interno dei parametri comunitari. Si tratta di correggere per un importo pari allo 0,2% del Pil il deficit atteso per quest’anno. Per reperire le risorse il Mef punta soprattutto a tagli della spesa e lotta all’evasione Iva.