“Non c’è distinzione tra pastore sardo e pastore umbro, i pastori sono tutti uguali. Noi che viviamo in campagna conosciamo le difficoltà, siamo abituati ai sacrifici e quando uno di noi ha bisogno lo aiutiamo: se abbiamo due pecore, una la doniamo a lui”.
In queste parole, rilasciate in una intervista al Tgr Rai Sardegna, sono concentrate le ragioni che hanno spinto Gigi Sanna pastore e leader del gruppo musicale Istentales a mobilitare centinaia di colleghi sardi per aiutare i pastori umbri messi in ginocchio dal terremoto. Lo spunto arriva da “Sa Paradura”, il gesto arcaico di solidarietà comunitaria del mondo pastorale che vedeva mobilitati gli allevatori ogni qualvolta un collega per calamità naturali o per i più svariati motivi perdeva il suo gregge: l’intervento sociale dei confinanti e degli amici, con la donazione di una pecora ciascuno, gli dava la possibilità di ricominciare.
Folclore, festa, promozione, dunque, del territorio ma soprattutto solidarietà: c’è tutto questa nella Fiera del capo lanuto di Cascia e nella Sa Paradura che da qualche giorno sta legando la Sardegna all’Umbria. Un evento da non perdere, iniziato l’altra mattina con l’apertura degli stand a piazzale Papa Leone XIII e culminato con l’arrivo – emozionante – dei tre tir che dalla Sardegna hanno trasportato fino in Umbria ed alla città di Santa Rita le mille pecore che i pastori sardi hanno voluto donare a quelli casciani. Un atto di solidarietà concreto – che nella tradizione sarda corrisponde alla pratica della Sa Paradura – verso le popolazioni colpite dal terremoto.
Per salvare la pastorizia quasi mille pecore, con agnellini al seguito, sono arrivate a Cascia in provincia di Perugia, nel cuore dell’Umbria ferita dal terremoto, dopo essere sbarcate a Civitavecchia da una motonave salpata da Olbia. L’iniziativa è dei pastori della Coldiretti della Sardegna che hanno voluto regalare ai ‘colleghi’ terremotati il maxigregge rinnovando, con un impegno dalle dimensioni straordinarie, l’antica tradizione agropastorale della ‘paradura’ con la quale vengono offerte in dono una o più pecore a chi cade in disgrazia, per risollevarne le sorti.
Nei fatti, tanti pastori in tutta la Sardegna, nonostante la crisi, si sono privati di parte del loro gregge per fare un atto di generosità concreta. E’ stato deciso- dice Coldiretti- di assegnare le pecore a 40 pastori umbri con una consegna casuale ‘a stumbu’ fatta da un bambino bendato, secondo l’antica tradizione. Ad accompagnare il gregge una nutrita delegazione di pastori della Coldiretti Sardegna che, per festeggiare l’evento, hanno deciso di offrire a tutta la popolazione i prodotti dell’isola: malloreddus, passata pomodoro, agnello igp di Sardegna, porcetto, formaggio, vino.
Una giornata di festa- conclude Coldiretti- salutata con l’apertura degli stand e le esibizioni itineranti nelle vie di Cascia dei gruppi folcloristici umbri e sardi con il grande pranzo offerto alla popolazione a base di prodotti tipici dell’Isola.