Scritte contro don Luigi Ciotti e le forze dell’ordine erano comparse ieri mattina sul muro della sede del Vescovado di Locri, dove in questi giorni è in corso la manifestazione nazionale della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata da Libera. Le scritte, ‘Più lavoro meno sbirri’ e ‘don Ciotti sbirro’, sono state immediatamente cancellate, e oggi a Locri è partito il corteo con il quale si celebra la XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Sono 25 mila i partecipanti al corteo di Libera in corso a Locri. Cinquecentomila le presenze nei quattromila luoghi italiani in cui, in contemporanea a Locri, si sta svolgendo la giornata. A riferirlo è stata Libera.
In testa al corteo ci sono i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest’anno: “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”. Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.
Alcuni ragazzi minorenni originari di vari Paesi africani giunti in Calabria nei mesi scorsi a bordo di barconi a portare una grande bandiera con i colori della pace che segue i familiari delle vittime innocenti delle mafie che aprono il corteo di Libera. Ad assisterli il mediatore culturale Franck Mba, camerunense, arrivato a Milano nel 2002 e poi trasferitosi nella Locride proprio per aiutare i giovani migranti minorenni.
“Orgogliosa di avere sposato uno sbirro”. É la scritta che la vedova del brigadiere Antonino Marino, ucciso a Bovalino il 9 luglio del 1990, ha scritto sulla propria camicia bianca con la quale sta marciando a Locri nel corteo di Libera. “Quando ho visto le scritte di ieri – ha detto – mi sono arrabbiata, mi si è rivoltato lo stomaco. Da qui l’impulso di fare questa maglietta. Sono moglie e mamma di un carabiniere e oggi mi sento la mamma di tutti i carabinieri d’Italia. Gli sbirri sono persone perbene. Rispetto!”.
Nella lotta alla mafia “non bisogna fermarsi. La mafia è ancora forte e presente, controlla l’attività economica legale e illegale e pezzi di territorio”, erano state le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella che nei giorni scorsi ha partecipato a un incontro organizzato da Libera.