L’Anci scende in campo a difesa dei Sindaci pugliesi minacciati dalla criminalità organizzata. Non a caso, il 16 marzo prossimo Antonio Decaro, presidente dell’Associazione, si recherà dal Ministro dell’interno, Marco Minniti. “Il Ministro – afferma Decaro – ha subito accolto la nostra richiesta di incontro mostrando grande attenzione per quanto sta accadendo nelle ultime settimane in Puglia. In questi giorni sono state tante le manifestazioni di solidarietà agli amministratori locali vittime di intimidazioni, dentro e fuori i palazzi municipali, perchè il nostro è un territorio che ha già dimostrato più volte di non volersi sottomettere alle logiche intimidatorie del potere mafioso, ma è evidente che c’è ancora tanta strada da percorrere insieme, istituzioni, cittadini, associazioni, organizzazioni produttive e sindacali, tutti dalla stessa parte”. Ecco perché Decaro invita a scendere in piazza a Bari, il 21 marzo prossimo, insieme a Libera Puglia, in occasione della marcia della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “Sarà un’occasione – conclude Decaro – per mostrare con forza la nostra volontà di ribadire, ancora una volta, da che parte stiamo. In quell’occasione indosserò con orgoglio la fascia tricolore e chiederò di fare la stessa cosa a tutti gli amministratori locali per testimoniare la presenza delle istituzioni contro tutte le mafie”.
Si è mobilitato anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Ha chiesto pure lui un incontro urgente al Ministro dell’interno per condividere un’efficace azione di contrasto all’escalation d’intimidazioni a danno dei Sindaci pugliesi. “Appare del tutto evidente come sia necessario un cambio di passo – dichiara Emiliano – A Minniti presenterò anche la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, e votata all’unanimità dal Consiglio regionale e dalla Giunta, affinchè la provincia di Foggia sia dotata di una sezione operativa della Dia e di una sottosezione dello Sco”. Emiliano ha ricordato infine che, tra gli altri fronti delicati vi è anche la questione del contrasto al caporalato, fenomeno strettamente connesso alla criminalità organizzata.