La Lombardia è la prima Regione italiana per competitività, il che (diciamocelo) non è una sorpresa per nessuno data la crescita e i successi di cui è stata protagonista nel corso degli ultimi anni. A confermare il primato è la Commissione europea che ha pubblicato i risultati per il 2016 basati su una serie di indicatori.
Lombardia prima regione d’Italia per competitività, ma la brutta notizia è che si trova solo al 143esimo posto nell’Ue, dove nel gradino più alto c’è l’area di Londra, seguita da un’altra contea inglese, l’Oxfordshire (con Berkshire e Buckinghamshire), e poi terza Utrecht, in Olanda, quarta la capitale svedese Stoccolma, poi ancora al quinto posto le inglesi Surrey e Sussex, al sesto la danese Hovedstaden, al settimo il Lussemburgo e solo all’ottavo la regione di Parigi (Ile de France) e al nono la prima tedesca, l’Overbayern. E’ quanto emerge dall’edizione 2016 dell’Indice di competitività regionale (Rci), elaborato dalla Commissione europea e reso noto ieri.
Nel documento si sottolinea tra l’altro il fatto che la Lombardia, pur essendo 37ma in Europa per Pil pro-capite, in termini di competitività non presenta i risultati “che ci si aspetterebbe”. Stessa osservazione viene formulata per molte altre zone d’Italia come le province autonome di Trento e Bolzano, il Friuli, il Veneto il Lazio e la Valle d’Aosta. Calabria e Sicilia figurano poi nel plotone di coda della classifica Rci rispettivamente al 235mo e al 237mo posto.
Lanciato nel 2010 e pubblicato ogni tre anni, il Rci vuole aiutare le regioni Ue a monitorare i propri miglioramenti e confrontarli con quelli di altri territori europei. “Le regioni delle capitali tendono a essere le maggiormente competitive nei rispettivi Paesi”, si legge nel report, “le uniche eccezioni” sono Germania, Paesi Bassi e Italia, dov’è la Lombardia a fare da traino. Tuttavia la regione, pur essendo 37ma per Pil pro capite è solo 143ma su 263 per competitività. La grande disparità fra le due performance in Lombardia è portata a esempio dagli autori dello studio come caso in cui i risultati in termini di competitività non corrispondono a quanto ci si aspetterebbe da regioni con un Pil pro capite simile. La stessa situazione è stata riscontrata per le province autonome di Trento (41ma per Pil, 153ma nell’Rci) e Bolzano (19ma per Pil, 160ma° nel Rci), Friuli (91ma per Pil-162 nel Rci), Veneto (69mo per Pil, 169mo nel Rci), Lazio (56mo per Pil, 156mo nel Rci) e Valle d’Aosta (31ma per Pil, 177 nel Rci). A guidare la speciale classifica Rci c’è la regione di Londra, che è riuscita a scalzare per la prima volta la regione olandese di Utrecht, scesa al secondo posto al pari degli territori britannici Berkshire, Buckinghamshire e Oxfordshire. All’altro capo della graduatoria, ci sono una regione della Grecia, una della Romania e la Guyana francese, la più lontana geograficamente dall’Ue.
Nello studio vengono presi in considerazione non sono solo i fattori economici, ma anche, ad esempio, il welfare, le infrastrutture, il livello di educazione e il funzionamento del mercato del lavoro. Il Rci “rinvigorisce gli sforzi della Commissione per supportare le riforme strutturali e stimolare le capacità d’innovazione delle regioni Ue attraverso gli investimenti nella politica di coesione”, ha sottolineato la commissaria Ue alla Politica regionale, Corina Cretu.