Il Governo sta lavorando ad un progetto di sicurezza cibernetica per rendere più efficace la prevenzione e la risposta agli attacchi informatici. Lo ha annunciato il Ministro dell’interno, Marco Minniti, nel corso dell’informativa urgente che si è tenuta alla Camera dei deputati riguardo alle notizie sulla violazione di sistemi informatici utilizzati dallo Stato, da altri enti pubblici e da cariche istituzionali. Per contrastare e far fronte ad attacchi informatici, il titolare del Viminale ha precisato che è stato creato un programma di interventi denominato “Progetto nazionale di cybersecurity”, i cui contenuti a breve, daranno luogo all’aggiornamento del Piano nazionale già esistente, con alcune necessarie modifiche al decreto dell’ex presidente del Consiglio Monti, del 24 gennaio 2013. Al momento il piano è oggetto di consultazione, per poter ottimizzare con le amministrazioni e gli enti interessati, i diversi aspetti tecnici. Gli interventi previsti, ha tenuto a sottolineare il titolare del Viminale, “sono incentrati da un lato sull’affermazione del ruolo strategico del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica nelle crisi di sicurezza nazionale e dall’altro, sulla semplificazione e sulla razionalizzazione della catena di comando per la risposta alle minacce cibernetiche”. La cosiddetta guerra cibernetica si può dividere in due settori: le attività di spionaggio e quelle di sabotaggio. Entrambe sono accomunate dal “territorio” in cui operano: il mondo virtuale costituito dalle reti informatiche, pubbliche e private, essenziali per tutti i governi e le economie moderne. Il cyberspazio perciò costituisce un contesto ideale per operazioni di spionaggio economico o industriale in quanto permette di acquisire indebitamente grandi volumi di informazioni e di dati sensibili in modo relativamente anonimo. Può, insomma, rappresentare una minaccia per il sistema Paese. Da qui la necessità di un aggiornamento e di un rafforzamento del piano già esistente.