Dallo scorso anno in Finlandia, ai bambini delle scuole elementari non viene più insegnato a scrivere in corsivo. Negli Stati Uniti, nel 2016 è stata addirittura organizzata una “campagna per il corsivo”, in contrapposizione alle linee guida federali che indicano come obsoleta (da dismettere o quasi insomma) la scrittura a mano. Storie e casi lontani. Non proprio. Due giorni fa, il Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità ha inviato una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, al ministro dell’Istruzione e al Parlamento per chiedere di riportare al centro della didattica del primo ciclo scolastico, le competenze linguistiche di base. Abilità che riguardano l’ortografia, la padronanza della sintassi e la proprietà lessicale. Da tempo in diverse università italiane è stato necessario avviare corsi di recupero di lingua italiana per i neo iscritti che sovente incorrono in banali errori grammaticali sia nell’esposizione scritta che in quella orale.
La lettera del Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità è stata inviata oltre che alle istituzioni, anche ai docenti di tutta Italia affinché ne prendano visione e se d’accordo la possano sottoscrivere con l’obiettivo di costruire un percorso di apprendimento efficace e strutturato. L’iniziativa guarda al “raggiungimento, al termine del primo ciclo, di un sufficiente possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande maggioranza degli studenti”.
Le proposte comprenderebbero una “revisione delle indicazioni nazionali che in grado di dare grande rilievo all’acquisizione delle competenze di base, fondamentali per tutti gli ambiti disciplinari. Questi indicazioni dovrebbero contenere i traguardi intermedi imprescindibili da raggiungere e le più importanti tipologie di esercitazioni”.
L’ABC s’intende per la capacità di sintesi, la comprensione dei testi, la conoscenza lessicale e prima ancora la scrittura corsiva a mano. Questo bagaglio di base “costituirebbe per gli allievi un incentivo a fare del proprio meglio e un’occasione per abituarsi ad affrontare delle prove, pur senza drammatizzarle, mentre gli insegnanti avrebbero dei chiari obiettivi comuni a tutte le scuole a cui finalizzare una parte significativa del loro lavoro”. “Riteniamo – si legge nella lettera – che per fermare questa allarmante deriva sia necessario rivedere le indicazioni nazionali della primaria e delle medie”. Ormai da molti anni, alla fine del percorso scolastico, troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano ad esprimersi oralmente. Da diverso tempo i docenti universitari denunciano le carenze linguistiche dei propri studenti, con errori appena tollerabili nelle prime classi della scuola primaria. L’introduzione di verifiche periodiche durante gli otto anni del primo ciclo: dettato ortografico; riassunto; comprensione del testo; conoscenza del lessico; analisi grammaticale; scrittura corsiva a mano, potrebbero consolidare la buona base di partenza.
Tra i nomi dei firmatari della lettera anche accademici della Crusca come ad esempio Rita Librandi, Ugo Vignuzzi, Rosario Coluccia, Annalisa Nesi, Francesco Bruni, Maurizio Dardano, Piero Beltrami, Massimo Fanfani; nonché i linguisti Edoardo Lombardi Vallauri, Gabriella Alfieri e Stefania Stefanelli; i rettori di quattro Università; i docenti di letteratura italiana Giuseppe Nicoletti e Biancamaria Frabotta; il pedagogista Benedetto Vertecchi e lo storico della pedagogia Alfonso Scotto di Luzio; gli storici Ernesto Galli Della Loggia, Luciano Canfora, Chiara Frugoni, Mario Isnenghi, Fulvio Cammarano, Francesco Barbagallo, Francesco Perfetti, Maurizio Sangalli; i filosofi Massimo Cacciari, Roberto Esposito, Angelo Campodonico, i sociologi Sergio Belardinelli e Ilvo Diamanti; la scrittrice e insegnante Paola Mastrocola; il matematico Lucio Russo; i costituzionalisti Carlo Fusaro, Paolo Caretti e Fulco Lanchester; gli storici dell’arte Alessandro Zuccari, Barbara Agosti e Donata Levi; i docenti di diritto amministrativo Carlo Marzuoli, di diritto pubblico comparato Ginevra Cerrina Feroni e di diritto romano Giuseppe Valditara; il neuropsichiatra infantile Michele Zappella; l’economista Marcello Messori.