“E se la tua donna delle pulizie fosse un ingegnere nucleare?” un titolo di tesi provocatorio e tagliente con un chiaro messaggio all’Europa: non basta abbattere i muri e promuovere la libera circolazione bisogna regolare ‘il mercato’ dell’istruzione. Le competenze e i titoli ottenuti devono essere riconosciuti ovunque.
L’autore della tesi si chiama Ornella Darova, è nata ad Asti 22 anni fa, ma ha ottenuto la cittadinanza italiana solo a 19 e non senza difficoltà, perché figlia di madre albanese. È lei la vincitrice del premio Helen Joanne “Jo” Cox per gli Studi sull’Europa, il primo riconoscimento in memoria della deputata laburista e anti-Brexit uccisa a Leeds, il 16 giugno 2016, da un fanatico. Ornella, a quella domanda un po’ scontata che spesso le viene rivolta risponde di non sentirsi né italiana né albanese, ma europea. Ed è forse questa convinzione, unita all’impegno e alla voglia di riscatto, ad aver spinto questa giovane studentessa nata e cresciuta nella provincia piemontese a eccellere negli studi e a interessarsi alla realtà accademica dove intravede il suo futuro .
L’assassinio di Jo Cox, la giovane deputata inglese vittima di un attentato pochi giorni prima di Brexit, il referendum che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, è stato atroce e inutile. Per compensare il dolore che questa morte ha procurato, l’associazione iMille ha pensato di fare qualcosa perché Jo Cox non fosse ricordata solo per come è stata uccisa ma soprattutto per tutto quello che ha fatto difendendo l’idea di un’Europa aperta, laica e solidale. Si sono autotassati e hanno istituito un premio di laurea (1500 euro) per studi sull’Europa intitolato a Helen Joanne “Jo” Cox per ricordare il suo impegno per la permanenza del Regno Unito nella UE e per premiare un giovane che con il suo studio ne illustrasse i benefici economici, politici e sociali dell’integrazione europea.
La tesi di Ornella studia l’integrazione degli immigrati nel tessuto economico dei paesi europei e il ruolo dell’istruzione nel processo di integrazione. Ornella si focalizza sul problema della sovraqualificazione degli immigrati, intesa come il gap tra le loro competenze e livelli di istruzione e i lavori che sono poi chiamati a svolgere nei paesi di destinazione. La sovraqualificazione, sottolinea la tesi di Ornella, è un ostacolo formidabile alla libera circolazione dei lavoratori nell’Unione Europea e alla armonica integrazione degli immigrati. Le implicazioni di policy sono rilevanti: l’Unione deve lavorare per l’intensificazione del Bologna Process e accelerare l’implementazione della European Area of Higher Education per facilitare l’effettivo riconoscimento delle qualifiche ottenute dagli immigrati nei paesi di origine.
Dopo aver conseguito la maturità classica e la laurea all’Università di Torino in Economia e Statistica (entrambe con il massimo dei voti), Ornella Darova è stata selezionata per prendere parte a un programma di eccellenza al Collegio Carlo Alberto e ha poi vinto una borsa di studio all’Università Bocconi, dove oggi frequenta un Master in Economic and Social Sciences che spera la traghetterà verso un dottorato. Un curriculum già di per sé impressionante al quale si aggiungono la passione per il giornalismo (ha collaborato con radio e giornali locali) e la ricerca: ha creato Neos un think magazine di divulgazione economica redatto da studenti universitari, fatto ricerca per Western Union e il Laboratorio di Analisi Politica e Sociale della Luiss, è stata tra i promotori della Scuola di Liberalismo di Torino e partecipato al programma di mentoring Mentors4U.
Ornella conosce cinque lingue e se pensa al suo futuro lo fa come la maggior parte dei ragazzi della sua generazione, senza immaginare limiti, barriere o confini: “Amo l’Italia in maniera quasi primitiva, è casa mia e qui esistono davvero dei centri di eccellenza importanti, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Ma mi sento anche molto aperta agli spostamenti, un po’ per mia natura, un po’ per il campo in cui mi trovo: per cui se dovesse presentarsi una bella opportunità di lavoro o studio anche all’estero, io prendo e vado”.