In questi mesi, in questi ultimi anni, Roma è al centro dell’attenzione del mondo, non per la sua storia millenaria che le dovrebbe dare grandezza sempre, ma per la decadenza in cui è incappata. Insomma, uno smacco per la caput mundi e per la sua immagine nel mondo. Il bello della città eterna oggi è sbiadito.
Per ricordarci di questa grandezza perduta, a Roma è incominciata da poco più di un mese, e fino al 8 febbraio prossimo, la mostra: “Alla luce di Roma. I disegni scenografici di scultori fiamminghi e il barocco romano”, organizzata in collaborazione con l’Academia Belgica sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e di Sua Maestà il Re dei Belgi.
La rassegna presenta al pubblico, che accorrerà all’Istituto Centrale per la Grafica, disegni e stampe provenienti dalle collezioni pubbliche e private delle principali istituzioni culturali del Belgio proponendo, attraverso i materiali grafici, la varietà scenografica del Barocco fiammingo nei secoli XVII e XVIII, alla luce del Barocco romano, cuore e motore della cultura artistica dell’Europa di quei secoli. Vi sono fogli appartenenti a Giovan Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi, Pieter Verbruggen, Philipp Schor, Pieter De Jode, e incisioni da invenzioni di Pieter Paul Rubens, Andrea Pozzo, Domenico Fontana, provenienti dalla Biblioteca Reale del Belgio e dal Musée de la Ville di Bruxelles, dal Museum Plantin-Moretus di Anversa e dal Musée des Beaux-Arts di Liegi. Sono visibili anche delle stampe e disegni appartenenti alla collezione dell’Istituto centrale per la grafica.
La mostra ha al suo centro le scenografie barocche di chiese, con gli altari, i confessionali e i pulpiti; una particolare attenzione viene dedicata alla vita di tutti i giorni del soggiorno romano degli scultori fiamminghi. Insomma una scenografia completa della Roma barocca negli occhi degli artisti fiamminghi di passaggio nella città eterna. Un connubio di bellezza immensa che ha reso grande Roma nel mondo e che i cittadini e i turisti che, nonostante tutto, la visitano fanno faticare ad intravedere vista la coltre di grigio che la pervade. Ora, questa iniziativa artistica serve per ridare colore ad un film (Roma) che attualmente è in bianco e nero.