Esattamente 15 anni fa, l’11 dicembre 2001, la Cina entrava nel Wto, l’organizzazione mondiale del commercio. Da allora il gigante asiatico, nonostante gli sforzi, non è mai stato riconosciuto come un’economia di mercato (Mes), titolo che dà il diritto a chi lo ottiene di pretendere maggiori aperture nei mercati esteri dei paesi aderenti al Wto. Alla Cina, nel 2001, fu promesso che dopo 15 anni il suo status sarebbe stato ridiscusso. Ma l’abbattimento dei dazi europei verso le merci cinesi, è l’allarme lanciato da Confartigianato Veneto, rischia di avere conseguenze negative per le imprese italiane e venete in particolare. Il Paese del dragone, da oggi 12 dicembre 2016, è nelle condizioni di presentare un ricorso al Wto se l’Ue non cancellasse i dazi in vigore.
Il nostro settore manifatturiero sarebbe seriamente minacciato dalla Cina. Queste le previsioni di Confartigianato in vista del riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina, grazie al “Mes”, Market Status Economy, che equipara i prodotti cinesi a quelli di tutte le altre imprese europee.
Se alla Cina venisse riconosciuto il Mes (Market economy status), con la conseguente caduta automatica di tutti i dazi antidumping finora applicati, “le 34.413 imprese artigiane venete della manifattura non sarebbero più tutelate dalla concorrenza sleale della Cina“. L’allarme arriva da Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, nel giorno in cui la Cina acquisisce il diritto di presentare un ricorso al Wto (World trade organization), se l’Unione europea non le riconoscesse lo status Mes. Sono infatti passati 15 anni da quanto la Cina è entrata nel Wto, senza però ottenere il riconoscimento a Mes, ma con la promessa che lo status sarebbe stato rivisto dopo 15 anni.
Ovvero ora. “Le nostre imprese stanno compiendo un grande sforzo per riconquistare quote di mercato nelle lavorazioni un tempo delocalizzate nell’impero celeste ed imporre i loro prodotti in quel mercato”, continua Bonomo, spiegando che tra l’altro “ad oggi, la Cina non è affatto un’economia di mercato, come si vorrebbe far credere, bensì un’economia pianificata, dove il ruolo dello Stato continua ad essere pervasivo”.
Il riconoscimento del Mes alla Cina “determinerà la fine per le piccole e medie imprese europee, con una perdita stimata di 3 milioni di posti di lavoro in tutta Europa, 400 mila solo in Italia“, conclude il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, chiedendo ai rappresentati dell’Italia in Unione europea di farsi valere in Consiglio e al parlamento Ue”.