Mantova, Capitale italiana della cultura 2016, ospiterà l’11 e il 12 novembre un importante convegno intitolato «Città d’arte 3.0», che sarà inaugurato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si discuterà il principio dell’arte come occasione di riqualificazione del tessuto urbano, puntando i riflettori sulle sfide e sulle opportunità che si offrono alle città d’arte italiane. Città che oggi sono chiamate a coniugare in modo virtuoso le attività di salvaguardia e conservazione del patrimonio culturale con la sostenibilità e lo sviluppo economico, approfittando del proprio capitale artistico come stimolo per l’attivazione delle capacità di progetto e di impresa delle comunità.
Una sessantina tra i maggiori esperti nazionali e internazionali – direttori di musei, di teatri e di festival, curatori, economisti della cultura, Sindaci e assessori, esponenti del Consiglio superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici del Mibact – saranno domani e sabato, al Teatro Bibiena e a Palazzo Te, ospiti del convegno – promosso dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, dalla Regione Lombardia e da Anci.Durante la giornata, seguiranno interventi di Stefano Baia Curioni, presidente del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te; Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova; Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia; Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali.«Questo convegno – spiega Stefano Baia Curioni – vuole proporre una riflessione più generale sul futuro delle città d’arte in Italia, con particolare attenzione al ruolo strategico che riveste il terzo settore in tali politiche di sviluppo. Il rischio che esse corrono è che la densità del loro patrimonio artistico possa diventare l’alibi per non cambiare, trasformandosi in ricettacoli di visitatori e perdendo il ruolo di propulsione e identità.Appare pertanto necessario immaginare pratiche di tutela, conservazione e valorizzazione delle città d’arte orientate alla possibilità di generare progetti, nuova imprenditorialità, coinvolgimento delle comunità e motivazioni identitarie capaci di misurarsi con la dimensione locale e globale delle comunicazioni e degli scambi economici”. Non v’è dubbio, il futuro delle città d’arte non può essere pensato senza una riprogettazione dei modelli di sostenibilità delle economie urbane: i flussi turistici, ad esempio, possono costituire sia una minaccia che un’opportunità. Il convegno si chiuderà con la tavola rotonda «Città d’arte 3.0 – Conclusioni: Politiche per le città, politiche per la cultura», che vedrà protagonisti: il Sindaco Mattia Palazzi; Antonio Decaro, presidente Anci; Sergio Urbani, segretario generale Fondazione Cariplo; Renzo Iorio, presidente e amministratore delegato AccorHotels Italia, Grecia, Israele e Malta e coordinatore del gruppo tecnico Cultura e Sviluppo di Confindustria e Francesco Palumbo, direttore generale del Turismo del ministero dei Beni e delle Attività Culturali