Un rafforzamento della tutela per il sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro, è stata decisa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica probabilmente in seguito alle minacce ricevute nei mesi scorsi per essersi esposto contro abusivi ed estorsioni ai commercianti. Sei mesi fa era stato disposto che due poliziotti su un’auto ‘civetta’ della Questura di Bari seguissero il primo cittadino durante gli spostamenti in città.
Ora quella misura di sicurezza è stata rafforzata con una vera e propria scorta: il sindaco viaggia sull’auto della polizia con due agenti a bordo che lo accompagnano ovunque. Per via dell’incarico all’Anci, di cui Decaro è presidente, la scorta è quindi estesa su tutto il territorio nazionale.
Lo stesso Decaro, in una nota di solidarietà al sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà al quale era destinata una busta con proiettili intercettata alcuni giorni fa dall’ufficio postale, ha annunciato una richiesta al governo e ai gruppi parlamentari di «velocizzare l’iter per approvare il ddl che amplia e modifica le norme penali per tutelare più efficacemente gli amministratori locali vittime di intimidazioni e minacce mafiose».
«Nei primi cinque mesi del 2016, secondo Avviso Pubblico, – dice Decaro – sono stati 180 gli amministratori minacciati, con una media di una minaccia ogni 18 ore. Sono proprio i sindaci le figure direttamente interessate dagli atti intimidatori, o nei casi più estremi, da attentati», essendo «la prima figura di riferimento» anche per la criminalità organizzata che «tenta di estendere i propri affari su diverse diramazioni dell’economia locale, dagli abusi edilizi, alla gestione degli appalti per lo smaltimento dei rifiuti, all’edilizia popolare, alle estorsioni nei confronti delle attività commerciali e mercatali».