“Bisogna puntare su ricerca e innovazione per migliorare e rendere ancora più conveniente una transizione dell’economia in chiave low carbon, rafforzando l’impegno verso le tecnologie che contribuiscano a raggiungere quest’obiettivo”. Sono le parole del Presidente dell’Enea, Federico Testa, che ha presentato ieri nel corso di un convegno lo studio “Parigi e oltre”, realizzato da Enea e Ispra, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, per fare il punto sugli impegni nazionali sul cambiamento climatico alla luce delle decisioni assunte alla COP21 e che saranno al centro dell’imminente COP22 di Marrakesh. “La COP21 di Parigi è un importante passo in avanti – ha aggiunto Testa – nell’ambito dell’attuazione dell’Accordo di Parigi, l’Enea sta collaborando con il Ministero dell’Ambiente per l’analisi di piani e strategie, la valutazione di politiche e misure e lo sviluppo di opzioni necessarie al trasferimento tecnologico verso i Paesi in Via di Sviluppo, con il coinvolgimento del sistema delle imprese nazionali. L’Italia – ha continuato il presidente dell’Enea – ottenuto risultati significativi nella riduzione delle emissioni di gas serra, nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nell’efficientamento energetico del sistema produttivo. E’ essenziale tuttavia continuare a promuovere con decisione politiche in questa direzione e puntare su ricerca e innovazione tecnologica, anche in considerazione di un’inversione del trend che ha visto un aumento delle emissioni nel corso del 2015”. Testa ha poi indicato nell’abbinamento sinergico fra misure di messa in sicurezza e interventi di efficientamento energetico degli edifici una leva importante per promuovere la crescita rispettando al contempo l’ambiente e gli impegni assunti in sede internazionale per contrastare i mutamenti climatici.
In effetti, il volume ‘Parigi e oltre’ evidenzia che l’attuale sistema di politiche e misure non permette di raggiungere gli obiettivi nazionali al 2030, sebbene sia in linea con gli obiettivi della strategia Ue per il 2020, e individua alcune possibili azioni e i principali settori su cui intervenire affinchè le azioni di contrasto al peggioramento del clima rappresentino una grande opportunità che il nostro Paese può e deve cogliere in termini d’innovazione del sistema produttivo e di rilancio di economia e occupazione in chiave sostenibile. In particolare, dallo studio emergono come prioritari tre obiettivi da perseguire: la riqualificazione del patrimonio edilizio, gli interventi sulla mobilità e l’introduzione di strumenti normativi e finanziari innovativi e di lungo termine per promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Nello specifico, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, in una logica di edifici a “emissioni quasi zero” e senza ulteriore consumo di suolo contribuirebbe anche a rilanciare un settore attualmente in forte crisi sia dal punto di vista economico che occupazionale. Inoltre, intervenire sulla mobilità, soprattutto sulla componente pubblica urbana e sull’adozione di nuove tecnologie low carbon per la mobilità privata, consentirebbe di coniugare la domanda di mobilità con la riduzione delle emissioni e della dipendenza dal petrolio.