La manovra dovrebbe prevedere un fondo unico per la Pubblica amministrazione, destinato a coprire non solo le spese per le assunzioni, ma anche quelle per il rinnovo del contratto 2016-2018 e per la gestione delle forze dell’ordine. Il governo lavora per riuscire a finanziare il fondo già dal 2017 con 1,9 miliardi di euro, partendo da una dotazione minore da aumentare poi negli anni successivi.
Un fondo unico per la Pubblica amministrazione, dunque, destinato ad alimentare non solo le spese per le assunzioni, ma anche quelle per il rinnovo del contratto 2016-2018 e per le forze dell’ordine. E’ quello che dovrebbe essere previsto in manovra, secondo quanto si apprende. Si lavora per riuscire a finanziare il fondo già dal 2017 con 1,9 miliardi, anziché seguire un percorso in progress, partendo da una dotazione minore da aumentare negli anni successivi.
Intanto, secondo il percorso delineato alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio dalla presidente Laura Boldrini, se il governo presenterà alla Camera il ddl di Bilancio entro la settimana, il testo della Manovra approderà nell’Aula di Montecitorio dal 24 novembre. Con questo programma l’esame del provvedimento in commissione Bilancio partirà il 2 novembre con la valutazione del contenuto proprio, ovvero delle norme estranee al provvedimento.
Si riaprono, intanto, secondo i tempi stabiliti dal decreto fiscale, i termini della voluntary disclosure. Fino al 31 luglio 2017 potranno essere inviate le domande, per aderire alla voluntary disclosure bis, per regolarizzare le violazioni commesse entro il 30 settembre 2016. L’Agenzia delle entrate comunica in una nota la riapertura dei termini di adesione alla procedura contenute nel decreto legge, collegato alla manovra 2017. L’integrazione delle istanze, i documenti e le informazioni potranno avvenire fino al 30 settembre 2017 e, entro la stessa data, i soggetti interessati potranno provvedere spontaneamente al versamento di quanto dovuto.
In alternativa potranno versare tre rate mensili, di pari importo, con pagamento della prima rata comunque entro il 30 settembre 2017. La nuova norma contenuta nel decreto legge prevede che le domande siano presentate secondo modalità previste da un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, che sarà emanato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Le richieste potranno però essere inviate anche da oggi, utilizzando i vecchi modelli. Inoltre possono essere inviate tramite Pec una prima relazione di accompagnamento, con l’indicazione dei dati e delle informazioni non previste nell’attuale modello come, ad esempio, quelli relativi alle annualità 2014 e 2015.