Il Comune di Sapri ha completato l’abbattimento dell’ “ex cementificio”, a ridosso della statale 18, che da oltre sessant’anni deturpava una delle aree più affascinanti di questo tratto di costa. La demolizione del fabbricato, che si trovava nella località Pali, era iniziata nei mesi scorsi, con le ruspe in azione in occasione del passaggio di Goletta Verde nella città di Sapri.
Il mostro di cemento, le cui fondamenta furono gettate nel 1948, vide l’interruzioni dei lavori dopo cinque anni. Da allora lo scheletro fu lasciato al completo stato di abbandono. Nel 2013, sempre in occasione del passaggio di Goletta Verde a Sapri, fu firmato un protocollo d’intesa tra il Comune, la società Club Tirrenico srl proprietaria dell’immobile e Legambiente per procedere all’abbattimento della struttura.
“L’ex-cementificio è stato per anni un simbolo dell’immobilismo, per questo motivo non possiamo accontentarci del suo abbattimento – conferma il sindaco di Sapri Giuseppe Del Medico –. Ora è necessario pensare da subito ad programma di riqualificazione e valorizzazione dell’area da recepire nel piano urbanistico comunale, per avviare successivamente un grande dibattito con le competenze professionali della nostra Città finalizzato a costruire insieme una proposta progettuale di recupero e rigenerazione urbana ampiamente condivisa. Siamo convinti che sia un progetto di straordinaria importanza che può valorizzare non solo la nostra Città ma l’intero Golfo di Policastro, una sfida soprattutto culturale che dobbiamo affrontare con convinzione e vincere guardando al futuro”.
“Quello di Sapri è un segnale di come un’amministrazione può intervenire per difendere i suoi paesaggi, anche se non si è in presenza di abusi edilizi. Insomma notizie che ci fanno ben sperare – commenta Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – La bellezza è la più grande risorsa del nostro Paese e la nostra sfida su questo fronte è senza sosta. Da Sapri e dal Cilento arriva non solo un chiaro esempio di rispetto della legalità, ma soprattutto un monito ai sindaci e alla classe politica su quale sia la strada giusta da perseguire. Dobbiamo rilanciare le straordinarie risorse di questa terra, perché proprio la bellezza può essere la chiave di una nuova idea di sviluppo, sociale ed economico. Come dimostra l’esperienza di Sapri, si possono innescare nei territori processi di trasformazione che puntino a rendere più belle, moderne e vivibili le città, contribuendo così a migliorare la qualità della convivenza, del benessere individuale e collettivo”.