E’ stato appena pubblicato il primo Report dal titolo “L’innovazione nell’edilizia italiana”, curato dall’Osservatorio E-LAB di Legambiente e del Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che restituisce una fotografia sulla situazione dell’edilizia italiana prendendo come parametri l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, il risparmio idrico, l’innovazione ambientale e tecnologica, la certificazione energetica e semplificazione.
Lo studio approfondisce il quadro dei provvedimenti nazionali e regionali, nonché quelli europei in materia di innovazione energetica e ambientale, sottolineando l’importante ruolo svolto dall’Unione europea attraverso direttive e finanziamenti.
“L’interesse nel guardare ai regolamenti – ha spiegato il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini – sta nel fatto che rappresentano uno snodo fondamentale del processo edilizio, perché qui convergono aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi, e si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, regioni e Comuni. Tanto che, nel corso di questi anni sono molti i Comuni tornati sui propri regolamenti per chiarire alcuni aspetti, alzare l’asticella degli obiettivi e delle prestazioni. L’articolazione di queste esperienze conferma l’importanza di capire cosa sta succedendo nel territorio italiano nell’evoluzione verso un’edilizia sempre più attenta ai temi della sostenibilità ambientale.
Il regolamento edilizio unico, in corso di redazione da parte del Governo, dovrebbe porsi come obiettivo di uniformare le definizioni non fermando le innovazioni positive che vengono dai Comuni”.
I dati del Rapporto di Legambiente sottolineano che sono 1.251 i comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di sostenibilità nel settore delle costruzioni. Si tratta del 15,6% dei comuni, con una popolazione coinvolta che sfiora i 24 milioni di abitanti. Tra i temi di maggiore interesse rimangono quelli sull’isolamento termico (1.038 comuni), sul fotovoltaico (1.037) e sul solare termico (994). Per quanto riguarda la diffusione geografica dei regolamenti sostenibili, ai primi posti troviamo soprattutto le regioni del centro–nord Italia, con Lombardia (503 comuni); Toscana (148); Emilia Romagna (139), Piemonte (104); Veneto (102). Ma anche nel Mezzogiorno crescono le Amministrazioni locali che introducono nei regolamenti edilizi l’obbligo delle fonti rinnovabili, l’orientamento degli edifici e l’isolamento termico all’interno dei regolamenti edilizi. Dati più che buoni e incoraggianti che dimostrano come, nell’edilizia italiana, si stia puntando su innovazione, sostenibilità e rigenerazione urbana grazie ad una spinta che parte dal basso.