“Adesso c’è una legge regionale, poi invochiamo una legge nazionale, poi cosa invocheremo, una legge europea? Se andiamo avanti così non faremo mai nulla”. Giuseppe Sala dipinge così la “politica della palla avanti”, ovvero dei rimandi e annuncia che le moschee a Milano
Milano avrà una moschea “realisticamente in un paio d’anni, anche su aree private”. Lo ha detto il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, a margine del Consiglio comunale straordinario dedicato ai nuovi luoghi di culto. La precedente amministrazione comunale, guidata da Giuliano Pisapia, aveva promosso un bando che prevedeva la realizzazione di nuovi luoghi di culto su aree pubbliche. Il provvedimento è stato però fermato da una legge regionale approvata nel frattempo al Pirellone dalla maggioranza di centrodestra.
Il primo cittadino non ha escluso che le moschee vengano costruite su aree comunali. “Noi dobbiamo dire dove si possono costruire le moschee e con che regole, perché dobbiamo essere chiari con i cittadini delle aree che individueremo – ha spiegato – Da un lato preferiremmo individuare le aree e poi si faccia avanti chi le può gestire, dando contezza da dove arrivano i soldi”.
Nessuna paura nemmeno per eventuali proteste dei milanesi, che il sindaco definisce “fisiologiche”. “Ognuno prova malessere quando su porta vicino a casa sua un elemento che viene percepito come elemento di disturbo – ha spigato – vediamo ad esempio oggi il dibattito sulla Montello. La cosa importante è essere chiari”. Quanto alla trasparenza dei finanziamenti erogati per costruire le moschee “si può fare molto come Comune di Milano, d’accordo con la Farnesina”, ha concluso Sala.