Alla fine il sindaco ‘anti-abusivi’ getta la spugna: Angelo Cambiano, 38 anni, insegnante, la moglie in attesa di un bebè, da mesi considerato un nemico da abbattere da centinaia di abusivi costituitisi in comitati, impegnati in manifestazioni e occupazioni continue del municipio a difesa delle villette sul mare di Mollarella e Torre di Gaffe, una costa offesa da 500 costruzioni tirate su sin dagli anni Settanta, a due passi dalla battigia, comunque a meno di 150 metri dalla spiaggia, ha annunciato, nella tarda serata di ieri, durante un’assemblea ristretta, come riporta l’Adnkronos, che lunedì presenterà ufficialmente le sue dimissioni da primo cittadino. Cambiano si dice “deluso” e “abbandonato” dallo Stato.
Da qualche mese, da quando ignoti hanno incendiato la sua abitazione estiva in campagna, vive sotto scorta. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano era anche andato a trovarlo per esprimergli la sua vicinanza, come anche il Prefetto Nicola Diomede. Ma il sindaco, che ha proseguito con le demolizioni dei manufatti abusivi, sostiene di essere stato lasciato “solo”.
“Mi erano state date rassicurazioni che la legge sarebbe stata applicata dappertutto – denuncia in assemblea – siccome alle rassicurazioni non sono seguiti i fatti, perché non vedo altri segnali in altri territori, ritengo profondamente ingiusto che lo Stato sia presente per portare avanti le demolizioni, ma non sia presente per ascoltare le richieste di aiuto di un sindaco quando non può pagare gli stipendi a fine mese. Siccome non ritengo che abbia senso rimanere nelle istituzioni, io lunedì preannuncerò le mie dimissioni in Consiglio comunale. Lo dico adesso perché non venga strumentalizzata questa mia intenzione. Sono sempre stata dalla parte del rispetto, ma quando hai la sensazione che la giustizia sia giustizia, quando non hai più questa sensazione, non puoi continuare”.
“E’ vero, le sentenze si rispettano – dice Cambiano – ma non possono essere eseguite dopo 15 anni, o 20 anni. Ma, soprattutto, vanno rispettate ovunque, la legge non può essere applicata solo a Licata”. “Io non voglio rinunciare alla mia dignità, dirò a tutta Italia quello che penso, e se con qualcuno ho sbagliato, chiedo scusa”, dice annunciando di volere convocare una conferenza stampa “con i media nazionali”.
Proprio oggi riprendono le demolizioni, come previsto dalle sentenze emesse dal Tribunale di Agrigento. Adesso la nuova tegola sul Comune di Licata, dove negli ultimi anni si sono dimessi due sindaci, coinvolti in vicende giudiziarie. E ora le dimissioni di Cambiano, il sindaco anti-abusivi.