Oltre 340.000 accessi per 91.000 pazienti, di cui il 67% composto da persone immigrate. Questi i numeri dell’Istituto nazionale Salute, Migrazioni e Povertà (Inmp), ente pubblico del Sistema Sanitario nazionale dal 2008 ad oggi. Un ospedale dei “poveri” che da anni è impegnato nella promozione della salute dei migranti e nel contrasto alle malattie spesso legate all’indigenza, attraverso pratiche sociosanitarie rivolte ai più vulnerabili italiane e straniere.
Quella del Inmp, che ha avuto il riconoscimento di best practice dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è una presa in carico integrata del paziente, che coinvolge medici, psicologi, odontoiatri, infermieri e mediatori culturali negli ambulatori di Roma, come pure a Lampedusa e recentemente a Trapani-Milo, dove dal maggio 2015, l’Istituto ha allestito nei rispettivi hotspot un proprio team di lavoro. Diversi i progetti che impegnano l’Inmp, da quelli nell’ambito delle attività sociosanitarie sui migranti in transito a Roma all’Osservatorio epidemiologico nazionale.
Proprio in questi mesi, nell’ambito della medicina sociale, la Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della Salute ha firmato quattro progetti rivolti alle fasce fragili della popolazione italiana e straniera volti alla diagnosi e alla cura gratuite di patologie in specifiche aree: dermatologia; medicina interna; odontoiatria; infettivologia.