L’esposizione, che ha il patrocinio dell’Unesco, è ideata e curata da Francesco Rutelli e Paolo Matthiae, con il sostegno dell’Associazione Incontro di Civiltà e della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo. La mostra è promossa e realizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area archeologica centrale di Roma, con Electa. Tra gli intervenuti ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. “La tutela del patrimonio archeologico è uno dei modi di difendere il pluralismo e questa mostra straordinaria ne è una dimostrazione pratica – ha detto Gentiloni. Si tratta di un’azione molto importante sul piano politico e diplomatico, se si tiene conto che i responsabili del patrimonio culturale siriano hanno acconsentito che l’Italia restauri le opere danneggiate”. Dal 7 ottobre all’11 dicembre, grazie al lavoro specializzato svolto da tre aziende italiane rivivono al Colosseo, a grandezza naturale tre monumenti polverizzati dalle guerre e dalla furia distruttrice : il Toro di Nimrud, il Tempio di Bel a Palmira e il Palazzo di Ebla. L’intera la lavorazione è stata eseguita sotto la guida di un comitato scientifico di archeologi e storici dell’arte. La mostra si completa, infine, con una video installazione che contribuisce ad avvicinare il visitatore all’atmosfera di Siria e Iraq.