In Brasile è strage di politici, una strage che odora di corruzione, di interesse economico e di droga. Ancora una volta, dopo le luci scintillanti delle Olimpiadi, il Brasile torna ad immergersi in quella quotidianità fatta di violenza, sangue e corruzione. Domenica 2 ottobre si aprono i seggi in tutto il Paese, ma a Rio la campagna elettorale è stata segnata da incredibili violenze. Si tratta di una vera e propria ecatombe: oltre 15 candidati alle elezioni municipali di Rio de Janeiro in Brasile hanno perso la vita in meno di 12 mesi, così come denuncia un articolo del portale di informazione francofono ‘Radio France internationale’ (Rfi).
Secondo la polizia civile locale, 15 persone legate ad ambienti politici sono state assassinate. Soprattutto nella Baixada Fluminense, regione periferica nella zona nord della metropoli carioca. In particolare, quattro delitti sono stati commessi nel 2015 e undici quest’anno. Le vittime erano tutti assessori comunali, candidati o aspiranti tali.
L’ultima aggressione è avvenuta ai danni di Marcos Vieira de Souza, che si era presentato nella lista del partito della Destra progressista. Direttore 52enne di una scuola di samba molto in vista in città, come gli altri ambiva a un posto di consigliere municipale e come molti è stato freddato a colpi di arma da fuoco.
Le forze dell’ordine esprimono forte preoccupazione: le vittime vengono raggiunte in strada alla luce del sole, a volte anche sotto gli occhi dei loro cari o degli ignari passanti. Un candidato – un ex agente di polizia in pensione – è stato persino abbattuto mentre teneva un comizio pubblico. Un altro è riuscito a sfuggire ai suoi due aggressori, che poi ha ucciso arma in pugno. All’origine di tanta violenza la rivalità tra gruppi criminali locali, che per difendere i propri traffici – di droga principalmente – sostengono, o all’occorrenza ostacolano, determinati candidati. E questo accade soprattutto nelle periferie. La polizia ha deciso di aprire un’indagine dopo la morte del direttore della scuola di samba, che da tempo pare fosse sospettato di far parte di una banda locale.
Il presidente del Tribunale superiore elettorale Gilmar Mendes, ha reso noto che i soldati della Forza nazionale, sparsi nella metropoli sin dall’inizio dei recenti Giochi olimpici, resteranno nella città carioca almeno fino al 3 ottobre, per garantire la sicurezza dei cittadini che andranno a votare. A testimonianza del clima di tensione, ancora venerdì, un gruppo di militari è finito in un’imboscata tesa dai narcotrafficanti nel complesso di favela di Alemao, situato nella zona nord: due agenti sono rimasti feriti.