Con l’audizione di Anci, Upi e Conferenza delle Regioni ha preso il via a palazzo Chigi il ciclo di consultazioni di parti sociali e enti territoriali per la messa a punto del progetto ‘casa Italia’. A presiedere gli incontri il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, presenti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e il Rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone. Per l’Anci è presente il presidente Piero Fassino, per l’Upi il presidente della provincia di Rieti Giuseppe Rinaldi. Prima della riunione di ‘Casa Italia’, il presidente del consiglio Matteo Renzi ha fatto il punto sulla situazione con il commissario per la ricostruzione Vasco Errani.
“Dobbiamo immaginare una scommessa non per i prossimi mesi ma per i prossimi anni, un lavoro che non deve dare risultati domattina ma che rappresenti un’opera di vera prevenzione e serieta’”. Ha affermato, a quanto si apprende, il presidente del consiglio Matteo Renzi, aprendo la riunione di ‘Casa Italia’, questa mattina a Palazzo Chigi.
“Una scommessa infrastrutturale- ha precisato Renzi– che tenga insieme interventi sulle scuole, bonifiche, banda larga, dissesto idrogeologico, periferie, impianti sportivi, tutto articolato insieme per progetto complessivo che abbia linee guida chiare e una regia di insieme”. Ai rappresentanti dell’Anci, dell’Upi e della Conferenza delle Regioni, le prime delegazioni che prendono parte al ciclo di incontri di oggi, Renzi ha chiesto “di partecipare a questo ragionamento con le vostre valutazioni e con il vostro ruolo e contributo tecnico, per un lavoro che io credo debba andare avanti almeno per un decennio, senza che su questo si giochi alcuna battaglia politica”.
Renzi ha concluso: “Vorrei che a tutti i sindaci, i presidenti di Regione e gli amministratori arrivasse il messaggio che in Italia si torna a progettare, si torna a fare progettazione con criteri nuovi e tecnicamente all’avanguardia, per questo abbiamo coinvolto il rettore del Politecnico di Milano, massima autorita’ in materia”.
I principali punti portati all’attenzione del governo da Anci, guidata dal presidente Piero Fassino, sono i seguenti: “Consentire ai Comuni di scomputare le risorse per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico dai saldi di bilancio; adeguamento antisismico sugli immobili pubblici e privati; risanamento del dissesto idrogeologico locale; sostegno alle strutture tecnico-amministrative dei Comuni; semplificazioni normative; banche dati sulle caratteristiche degli immobili; finanziamento stabile per la riqualificazione delle periferie”.
“Chiediamo di poter assumere il personale necessario – ha spiegato Fassino – con le deroghe ai blocchi delle assunzioni. Abbiamo poi proposto una semplificazione delle procedure amministrative per la messa in sicurezza degli edifici, che spesso sono burocraticamente lunghe e farraginose, e questo cozza con la necessita’ di fare in modo che interventi siano tempestivi. Infine abbiamo posto il tema di una banca dati aggiornata di carattere nazionale sugli interventi fatti e che via via si attiveranno, per un lavoro di monitoraggio, l’Anci e’ disposta insieme a governo e Regioni alla sua realizzazione”.