È puntata sui porti italiani l’attenzione dei servizi d’intelligence. La Guardia Costiera ha alzato le misure di sicurezza nei diversi scali e ancoraggi del Paese. L’innalzamento delle misure, che prevedono una maggiore percentuale di veicoli e passeggeri controllati, non sarebbe legata ad allarmi specifici, ma alla necessità di aumentare l’attenzione vista la situazione internazionale, con l’inasprirsi del conflitto in Libia, e il periodo di maggior traffico previsto negli scali. La decisione, operativa già da oggi, è stata comunicata ieri con una nota dal comandante generale della Guardia Costiera, Vincenzo Melone, a tutte le capitanerie di Porto. Il livello di sicurezza passa così da 1 a 2, su una scala di 3. Le nuove disposizioni prevedono maggiori controlli ai varchi portuali, una percentuale più alta di veicoli e passeggeri controllati, un monitoraggio assai accurato di tutte le aree degli scali. Ogni porto dovrà a questo punto adeguare i propri piani di sicurezza alle nuove disposizioni. I controlli sui passeggeri e sulle merci non saranno più svolti a campione ma diventeranno capillari, con una frequenza di uno ogni due imbarchi. Il provvedimento rientra nell’ambito delle misure di prevenzione al terrorismo. Il Ministero dell’Interno dispone che in tutta Italia venga aumentata la sorveglianza degli scali marittimi.