«Nessuna cifra potrà mai compensare il danno causato dall’aver avuto l’Itrec (l’impianto di riprocessamento del combustibile nucleare, ndr) nel nostro territorio. Nemmeno i 16 milioni che dovremmo avere per aver vinto, insieme alla Consulta dei Comuni nuclearizzati in seno all’Anci, la causa intentata contro lo Stato». Questo il commento di Vito Agresti – Sindaco del Comune di Rotondella (Basilicata) – reso dopo la sentenza emessa dal tribunale civile di Roma che ha riconosciuto le risorse sottratte ai Comuni dal 2004 al 2011 dallo Stato. La vertenza parte dalla battaglia di Scanzano Jonico contro il cimitero atomico. Nel decreto, che cancellava il nome del centro lucano dal precedente elenco emesso dal Governo Berlusconi nel novembre 2003, si stabilì che da quell’anno gli italiani avrebbero pagato nella bolletta elettrica un contributo destinato alla bonifica delle ex centrali dismesse e che parte di esso sarebbe stato devoluto ai Comuni sedi di servitù nucleari. Dal 2005, però, lo Stato ha fissato al 30% la quota spettante agli enti locali. Di qui la vertenza legale intrapresa dalla Consulta. Vertenza tendente a ottenere il 100% delle somme pagate dagli utenti. Tesi fatta propria della magistratura che ha condannato lo Stato a versare agli enti locali 100 milioni di euro più interessi. Ma l’esito del contenzioso non è certo del tutto. «Perchè il Governo potrebbe fare appello. Un’ipotesi che ritengo non credibile. Lo Stato pagherebbe altri interessi. Quei soldi sono nostri – aggiunge Agresti – E si tratta di una bella somma. A Rotondella arriveranno, se la sentenza di primo grado sarà confermata in via definitiva o non sarà appellata, 16 milioni di euro a fronte di un bilancio annuale di 2 milioni. Si tratta di soldi vincolati a determinate spese come la tutela del mare e dell’ambiente, la lotta al dissesto idrogeologico, lo sviluppo sostenibile. Una dizione, quest’ultima, in cui potrebbero entrare molte delle azioni che vogliamo mettere in campo per la crescita della nostra realtà. Tuttavia, nell’operazione saremo affiancati dall’Università della Basilicata con cui stiamo per firmare una convezione. L’università ci aiuterà a individuare le linee di spesa di quei 16 milioni di euro al fine di renderli produttivi per territorio e cittadinanza».