La mobilità è un aspetto cruciale del governo e del funzionamento delle città che sta subendo incisivi processi di trasformazione. Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a un cambiamento strutturale che ha coinvolto sia i passeggeri che le merci. In fatti, se il 60,6% degli italiani nel 2001 seguiva il tradizionale modello “a spostamento singolo”, che aveva come origine e destinazione il domicilio, oggi il 44% della popolazione è passata “a spostamenti multipli”, ovvero a viaggi costituiti da un insieme concatenato di trasferimenti. Di conseguenza, la complessità organizzativa della catena logistica, la crescita dimensionale dei mezzi, l’e-commerce e il consolidamento dei flussi sulle lunghe percorrenze, hanno fatto sì che anche lo spostamento delle merci subisse una trasformazione. Si è passati infatti da un’economia di “stock” a un’economia “di flusso” dovuta, tra le altre cause, anche alla delocalizzazione sul territorio degli insediamenti produttivi e all’estensione dei mercati. Tutto ciò ha determinato una variazione nella struttura spaziale e comportamentale della domanda di trasporto. Si è prodotto, pertanto, un aumento delle congestioni con impatti negativi sull’ambiente, sulla qualità della vita e sulla sicurezza. Proprio su questi aspetti agisce la trasformazione digitale delle città. Infrastrutture stradali e di trasporto rappresentano sempre più un asset economico strategico per lo sviluppo in chiave “smart” dell’intero Paese.
Migliorare l’esperienza del viaggio, affidata sempre più all’interfaccia di Internet, ed efficientare la logistica delle merci in termini di controllo sullo stato e sulla posizione dei carichi, ottimizzando i flussi di ultimo miglio: queste le direttrici alla base del tavolo di lavoro “Innovazione Digitale delle infrastrutture per una mobilità intelligente”, che ha visto tra i promotori Simona Vicari, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti. “Tecnologia e sicurezza viaggiano insieme come necessità interdipendenti – ha spiegato il sottosegretario e ha aggiunto – È questo il senso della smart city. Ma sistemi di trasporto efficienti e migliore mobilità implicano una gestione in sicurezza delle reti e dei sistemi informativi”. La Vicari ha poi parlato dell’utilizzo dei dati. “Dobbiamo diventare programmatori e proprietari di noi stessi, con regole governate dal pubblico, promuovendo un utilizzo economico dei dati. Occorre una governance efficace dell’uso dei dati che – ha proseguito – ci permetterà di realizzare quella nuova realtà urbana, quella smart city che renderà possibile una perfetta armonia tra ambiente, mobilità, energia, trasporti e lavoro. In tutto questo – ha concluso – è essenziale la pianificazione degli interventi fuori dalle logiche settoriali”.