Per celebrare alcuni tra i protagonisti della storia e della cultura della Sardegna da Antonio Gramsci a Pinuccio Sciola, da Grazia Deledda a Francesco Masala, tanto per citarne alcuni, l’esecutivo regionale, riunito il 14 luglio su proposta dell’assessore della Cultura, Claudia Firino, ha approvato il finanziamento di 250 mila euro per diverse iniziative nell’Isola. La Giunta ha istituito, per il 2016, anno gramsciano, un programma ricco di eventi, presieduto da un apposito Comitato. Il fondo andrà ripartito tra gli enti locali interessati. E sarà di 65.000 euro lo stanziamento per il Comune di Nuoro mentre di 20.000 euro quello per il Comune di Galtelli per le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della morte e del novantesimo del Nobel della scrittrice Grazia Deledda. Per il centenario della nascita di Francesco Masala e Antonio Simon Mossa sono previsti 30.000 euro per il Comune di Nughedu San Nicolò e 20.000 euro per il Comune di Alghero. Con 15.000 euro, suddivisi tra i Comuni di Nuoro e Dorgali, verranno organizzate manifestazioni a favore di Salvatore Fancello mentre al Comune di San Sperate andranno 15.000 euro per le celebrazioni dello scultore, Pinuccio Sciola. “Le figure che abbiamo deciso di celebrare quest’anno sono tutte fortemente rappresentative della cultura dell’Isola – ha detto l’assessore della Cultura, Claudia Firino -. Intellettuali, scrittori e politici che hanno saputo, ciascuno nella propria area di studio, leggere la realtà del loro tempo con uno sguardo lungimirante verso il futuro e ciò che sarebbe stato”. Tra i personaggi illustri da celebrare anche l’artista Pinuccio Sciola. “La recente scomparsa di Sciola è una perdita enorme per la nostra Isola – ha aggiunto l’assessore Firino -. L’ho ricordato come uno dei grandi visionari sardi al Salone del libro di Torino: un uomo libero e lungimirante, un artista che ha saputo essere ambasciatore della Sardegna e della sua identità e cultura in tutto il mondo. La Regione è impegnata nella tutela del pensiero e dell’opera dei suoi personaggi illustri, tra i quali non poteva mancare appunto Sciola. È questa per noi un’eredità fondamentale, che deve essere diffusa specie tra le nuove generazioni, e portata oltre i confini regionali e nazionali, come si sta facendo ad esempio per la Deledda grazie all’edizione nazionale dell’Opera Omnia”.