Le linee da seguire per far sì che il fotovoltaico in Italia raggiunga entro il 2030 gli obiettivi di potenza installata cumulativa, secondo i ricercatori di Rse, l’ente di Ricerca sul Sistema Energetico, prevede di mantenere per almeno 10-15 anni le agevolazioni fiscali che privilegiano l’autoconsumo di energia, di favorire una maggiore rapidità e semplicità nelle procedure di autorizzazione per l’istallazione degli impianti fotovoltaici e di rafforzare gli investimenti in innovazione tecnologica di prodotto e di sistema.
Queste e molte altre le linee indicate dai ricercatori nell’ultima monografia, presentata a Milano, “Fotovoltaico: power to the people?” che partendo da una fotografia dello stato attuale del fotovoltaico in Italia analizza le prospettive future e le nuove sfide che attendono questo mercato.
La monografia, che rientra nel progetto RSEview, analizza i molteplici aspetti del mercato della generazione di energia fotovoltaica che nei fatti oggi si trova a un bivio. Al boom “incentivato” è infatti seguita una inevitabile, ma selettiva, fase di caduta delle installazioni che ha portato ad uno stallo. Oggi il mercato, al netto della conclusione degli incentivi, è pronto a raccogliere nuove sfide, ad autosostenersi, grazie allo sviluppo della ricerca e della tecnologia, e a partecipare, alle azioni dettate dai protocolli internazionali (COP21) che pongono la generazione da rinnovabili al centro del nuovo sistema di economia circolare e sostenibile.
“Quello attuale – spiega Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse – è un momento fecondo e interessante rispetto a questo tema, che sta uscendo dagli eccessi dell’incentivazione, ha superato l’impatto di una profonda depressione, causata dal venir meno delle sovvenzioni e, grazie all’evoluzione darwiniana degli operatori ha ora lasciato attive sul mercato aziende che possono essere credibili interpreti del rilancio, con configurazioni industriali più appropriate e competitive e che guardano al futuro con meno certezze ma più prospettive”.
Il fotovoltaico è certamente il sistema che ha avuto la capacità di interpretare al meglio il concetto di generazione distribuita. Una modalità che possiede due variabili che la rendono particolarmente competitiva: costo e scalabilità. Oggi adeguati fattori di scala industriali, hanno portato il costo per kW a valori molto bassi, impensabili solo 5 anni fa. Una tecnologia semplice, quella del fotovoltaico che permette di passare facilmente dalla microproduzione in autoconsumo ad estesi impianti di dimensioni confrontabili con medie centrali elettriche.
Questa versatilità, non immaginabile nell’hydro e nell’eolico, è una delle chiavi che possono essere sfruttate per dare nuovo impulso alla produzione e alla ricerca tecnologica che sta a monte della generazione fotovoltaica, un settore maturo, affidabile e in grado di supportare la diversificazione del mix nei Paesi sviluppati e di rappresentare analoga rilevanza nei Paesi in via di sviluppo spesso avvantaggiati anche da una significativa disponibilità della fonte.