L’Italia urbana scotta di più, secondo l’ultimo aggiornamento Istat sulle statistiche meteoclimatiche dei 109 capoluoghi di provincia, rileva come il 2023 sia confermato come uno degli anni più caldi dal 1971, la temperatura media annua ha raggiunto i +16,6°C, segnando un aumento di 1°C rispetto alla media del decennio 2006-2015. L’incremento termico è un fenomeno universale: ha colpito 97 città su 109, con punte che superano i +2°C in diversi centri del Nord e del Centro.
Le città “bollenti”: Cremona e Perugia
L’analisi evidenzia picchi in alcune aree specifiche, tra i capoluoghi di provincia, le anomalie più alte rispetto al decennio precedente si registrano a:
- Cremona (+2,4°C)
- Bologna (+2,3°C)
- Sondrio (+2,1°C)
Se si considerano i capoluoghi di regione e si confrontano i dati con la “normale climatologica” (il trentennio 1981-2010), l’anomalia media sale a +1,7°C. In questa classifica è Perugia a guidare i rincari termici con un impressionante +3°C, seguita da Bologna (+2,6°C) e Milano (+2,4°C).
Estremi meteoclimatici: notti insonni e meno pioggia
Il riscaldamento non è solo una media statistica, ma si traduce in un peggioramento della qualità della vita. Nel 2023 sono aumentati i giorni estivi (135 di media, +18 rispetto al passato) e le notti tropicali (49 notti con temperatura a 20°,11 in più rispetto alla media 2006-2015).
- Cagliari, Brindisi e Reggio Calabria sono le città dove l’aumento delle notti afose è più marcato (+31/33 notti).
- Napoli detiene l’anomalia più alta tra i capoluoghi di regione per notti tropicali (+37 rispetto al trentennio 81-10).
Allarme siccità nelle Isole
Sul fronte delle precipitazioni, il 2023 è stato l’anno più asciutto; la media nazionale nei capoluoghi è stata di 776,3 mm, con un calo di 100 mm rispetto al decennio precedente.
Le flessioni più drastiche si sono verificate a Enna (-521mm), Savona (-419 mm) e Rimini (-398 mm), situazione critica nelle Isole, dove la piovosità media è scesa a 441 mm annui, al di sotto della norma storica.
Nonostante il calo complessivo, l’Istat segnala un aumento dei giorni consecutivi senza pioggia (27) e un incremento dell’intensità delle precipitazioni dei “giorni molto piovosi”, segno di una crescente estremizzazione dei fenomeni atmosferici.
Fonte: ISTAT