Si è concluso con un atto di valore simbolico e programmatico il Festival del dialogo interreligioso “Terre di pace” a Gorizia: i rappresentanti di 5 diverse fedi hanno sottoscritto il “Manifesto di Gorizia Città della Pace”, con l’ obiettivo di “Trasformare la memoria del confine in seme di futuro”, consolidando il ruolo di Gorizia come crocevia di culture e modello di convivenza.
La cerimonia di firma si è svolta all’Auditorium di via Roma, hanno siglato il documento: Monsignor Flavio Pace (Chiesa cattolica) Alvise Riccato (Associazione islamica Al Houda) Rabbino Ariel Haddad (Comunità ebraica di Trieste) Pastora Dorothea Müller (Chiesa metodista/Tavola valdese) Anne Maria Haddad Tschabold (Istituto buddista italiano Soka Gakkai)
Il Manifesto, redatto in 5 lingue (italiano, sloveno, inglese, tedesco e friulano), si fonda sui pilastri di dialogo e pluralismo, sulla pratica della solidarietà e della cura comune, e sulla difesa dell’ambiente e della memoria, non è solo una dichiarazione di intenti, ma sancisce un impegno: la creazione di un Laboratorio interreligioso permanente, “uno spazio aperto e inclusivo in cui continuare a far crescere il dialogo e la condivisione di azioni concrete che favoriscano la convivenza costruttiva” come si legge nel testo. L’obiettivo del Laboratorio è fare in modo che il dialogo interculturale e interreligioso diventi uno strumento quotidiano e un modello per ridurre le contrapposizioni che caratterizzano la società contemporanea.
Il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha definito il Manifesto “un risultato straordinario, che mette nero su bianco lo spirito che ha animato l’evento così come la nostra Capitale europea della cultura, ovvero che la pace non nasce dai trattati, ma dalle relazioni e dal rispetto delle differenze.” Inoltre ha sottolineato il valore aggiunto dato dal fatto che l’iniziativa si svolga in un territorio che di per sè è un ” laboratorio di dialogo e collaborazione.”
I 5 giorni del Festival “Terre di pace” sono stati scanditi da incontri, spettacoli e momenti di riflessione, a testimonianza di un desiderio di confronto sui temi della pace e del dialogo. Particolarmente apprezzate le tavole rotonde che hanno visto i rappresentanti delle 5 fedi confrontarsi su temi come la sostenibilità, la politica internazionale e la parità di genere. Emozionante anche la presentazione in anteprima nazionale del video “Imagine all the people”, realizzato dagli studenti del Polo Liceale di Gorizia.
L’Assessore comunale a GO 2025 (Gorizia-Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025), Patrizia Artico, ha rimarcato che “il festival è stato partecipato e popolare, dimostrando come Gorizia sappia interpretare il ruolo di ponte tra popoli, dove la pace si costruisce giorno per giorno attraverso la conoscenza reciproca e la condivisione di valori comuni.”
Prima della firma, i leader si sono confrontati sul tema “L’altro futuro. Il dialogo interreligioso come strumento di pace”, ribadendo come le religioni possano essere un motore di rigenerazione spirituale e civile, specialmente in un tempo segnato dai conflitti.
Fonte: comune di Gorizia