La burocrazia genera paradossi, oltre che disagi e fastidi per i cittadini. L’ultimo singolare episodio si è verificato a Firenze. Eike Schmidt, di buon mattino ha attraversato Piazza della Signoria, è entrato nella filiale di una banca, ha tirato fuori il portafogli e ha pagato una multa, poi ha dichiarato a un gruppo di giornalisti: “Ho pagato di tasca mia, mi assumo la responsabilità di quanto è successo e la cosa finisce qui”.
Nulla di strano se qualcuno paga la multa, si direbbe. Ma, in questo caso, la stranezza c’è. Eike Schmidt è il direttore del museo degli Uffizi (nominato, fra polemiche, dal Ministro Franceschini nell’agosto 2015) ed ha pagato una multa elevata dalla Polizia Municipale di Firenze agli Uffizi per un’infrazione: aver diffuso con gli altoparlanti ai turisti e agli amanti dell’arte in attesa davanti all’ingresso del museo un messaggio per allertarli contro i bagarini. “E’ pubblicità! – ha sentenziato un vigile – Di conseguenza, se non avete pagato la tassa relativa, siete in contravvenzione”. Sbalordito, il direttore replica che non si tratta di pubblicità e pertanto non c’era motivo di richiedere l’autorizzazione. Inoltre, il loggiato è di titolarità del demanio e non del Comune di Firenze. Pilatesco il commento del Sindaco Nardella: “Come in Germania, anche in Italia ci sono delle regole: quando queste regole non si rispettano scattano delle sanzioni. Se il direttore degli Uffizi ha ragione, farà ricorso contro le regole: qui non c’è da fare né dibattiti, né polemiche”. Eike Schmidt non si è scomposto più di tanto. Inizialmente, ha cercato di chiarire la vicenda con il primo cittadino, poi, toccata con mano la sua splendida neutralità, ha messo mano al portafoglio e ha cacciato i denari: 295 Euro, invece di 422, perché ha pagato entro i cinque giorni.