Sino a qualche mese fa, eravamo tutti convinti che gli incidenti erano causati da persone con problemi di alcol.
Persone che si mettevano alla guida dopo aver alzato troppo il gomito.
La pubblicità che si era effettuata precedente all’approvazione dell’omicidio stradale s’era concentrata totalmente sugli stati alterati di coscienza alla guida (“pene aumentate per chi si mette alla guida ubriaco o drogato”).
E se questo effettivamente rappresenta un problema, dobbiamo pure notare che i primi casi di omicidio stradale sono stati contestatati a persone sobrie.
Le cause sono tante, la stanchezza, il colpo di sonno, l’uso del telefonino, la distrazione e soprattutto la velocità.
Ci chiediamo dunque quale sia lo stato della percezione della realtà di chi controlla il territorio?
Non credo che si possa credere che i tutori della legge siano estranei al problema.
Delle 7.459.096 multe effettuate dalla Polizia Stradale solo 60.000 sono state contestate per guida in stato di ebbrezza tutto il resto è stato elevato per mancanza del rispetto del limite di velocità.
Quindi visto che la totalità degli incidenti ha cause legate al comportamento umano,
il Governo dovrebbe investire di più in materia di formazione ed educazione alla sicurezza stradale, partendo dalle scuole e pensando a delle soluzioni alternative all’auto-centrismo che ancora oggi imperversa nella nostra penisola.
Non è più pensabile, che oggi, mentre scrivo queste poche righe si stanno verificando dieci morti per incidente e chissà quanti feriti.
Il rapporto annuale sulla sicurezza stradale pubblicato dalla Commissione Europea ci rende consapevoli del fatto che il costo sociale da pagare in Europa si aggira intorno ai 100 miliardi.
Invita quindi gli Stati membri a fare di più per dimezzare entro il 2020 i 26000 incidenti mortali che si verificano nel suo territorio.
Dato allarmante quello Italiano che con i suoi 56 morti per milione di abitanti ha subito nel 2015 un incremento percentuale del 1%.
Regione più colpita la Lombardia 565 morti annui, seguita dal Lazio a quota 450.
A farne le spese come sempre gli utenti più fragili della strada, per cui ancora oggi, non si riescono a prevedere misure adeguate.