Il Senato ha approvato all’unanimità l’istituzione della Giornata nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che si celebra oggi 21 marzo, data d’inizio della primavera, e simbolo di “rinascita e speranza”. “Se è stato istituito il giorno della memoria, mi auguro che l’impegno ci sia non un giorno, ma 365 giorni l’anno”, ha dichiarato il presidente Pietro Grasso. Per l’occasione l’associazione Libera organizza una serie di iniziative in città italiane, ma anche a Parigi, Bruxelles e Città del Messico, per rafforzare l’impegno contro le mafie e nel contempo ricordare le tante vittime, note e meno note, cadute sotto i colpi della criminalità organizzata. Quest’anno, per la XXI edizione intitolata “Ponti di memoria, Luoghi d’impegno”
è stata scelta Messina come sede principale italiana della ricorrenza. Dal 1996, infatti, ogni anno in una città diversa viene letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera. Fra i tanti caduti, uno in particolare ci sentiamo quest’anno di celebrare: Angelo Vassallo di Pollica, ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno ambientalista, e per questo soprannominato il “Sindaco Pescatore”. Proprio di recente è giunta la notizia della cattura in Colombia di Bruno Humberto Damiani. Su di lui pendeva un ordine di arresto internazionale. L’uomo è considerato vicino ad ambienti della criminalità e dello spaccio di droga nel Cilento, contro il quale più volte è sceso in campo Angelo Vassallo.