Purtroppo anche quest’anno la situazione delle nostre spiagge in tema di ambiente è molto critica. Dall’indagine Beach Litter 2017, condotta da Legambiente nell’ambito di Spiagge e Fondali Puliti – Clean Up The Med, campagna realizzata in collaborazione con Cial, La Filippa, Mareblu, Novamont, Sammontana e Virosac – , emerge che, nei mesi di aprile e maggio, su 62 spiagge italiane, per un totale di oltre 200mila metri quadri, sono stati trovati una media di 670 rifiuti, di varia natura, ogni 100 metri lineari di spiaggia.
Il materiale più rinvenuto è, come sempre, la plastica, che costituisce l’84% degli oggetti trovati, seguita da vetro/ceramica (4,4%), metallo (4%), carta e cartone (3%). Per quanto riguarda la tipologia dei rifiuti, quest’anno al primo posto ci sono le reti per la coltivazione dei mitili (11%). Nella sola spiaggia pugliese di Isola Varano, nel comune di Ischitella, ben l’80% dei rifiuti è costituita da queste reti.
Al secondo posto in classifica ci sono tappi e coperchi (9,6%) e al terzo frammenti di oggetti fatti di plastica (9,3%) minori di 50 cm. Seguono nella top ten i mozziconi di sigaretta (8,5%), le bottiglie e i contenitori di plastica per bevande (7,7%), cotton fioc (6,1%); ed ancora stoviglie usa getta (4,4%), polistirolo (4,4%), bottiglie e contenitori di plastica non per bevande (2,9%) e altri oggetti di plastica (2,8%).
Anche se di poco fuori dalla top ten, la presenza dei sacchetti di plastica, shopper e buste, è ancora molto alta e rappresenta l’undicesimo oggetto più frequentemente rinvenuto sulle spiagge italiane (il 2%). Si segnala infine che il 64% dei rifiuti è stato concepito e creato per essere usa e getta.